Aziende italiane apripista del jeans sostenibile

l blu di alcuni tratti del fiume delle Perle, terzo fiume cinese per lunghezza, è intenso, bellissimo, ma del tutto innaturale. Anzi, mortale. A denunciare il terribile inquinamento prodotto nel pianeta da una certa industria del denim è stato due anni fa il regista canadese David McIlvride, con il documentario “Riverblue”. Ma per fortuna non ovunque va così: c’è acqua che scorre pulita intorno a manifatture che riescono non solo a consumarne di meno (la media oggi è di 70 litri solo per le fasi di lavaggio di un paio di jeans), ma anche a reinmetterla nel suo ciclo dopo averla debitamente depurata. Accade in Italia, nel parco lombardo del fiume Ticino. Lì Candiani Denim ha appena compiuto 80 anni e ha annunciato che entro il 2020 produrrà il primo denim biodegradabile e compostabile al 100%. Accade anche lungo i fiumi di Bovolenta, in provincia di Padova, dove la manifattura Berto (fondata nel 1878) produce tessuti di alta gamma e a bassissimo impatto ambientale.

Secondo la società britannica Malcolm Newbery Consulting l’industria del denim nel 2017 ha generato un giro d’affari di 56,5 miliardi di dollari. Nel 2022 arriverà a 59,5, con una crescita del 5,1% trainata dai consumi nei Paesi emergenti. Uno sviluppo che mai come in questi ultimi anni si sta confrontando con le sfide della sostenibilità. «Sono i consumatori a chiedere ai brand un impegno preciso su questi temi – dice Guglielmo Olearo, direttore di Première Vision Paris e anche di Denim Première Vision, una delle più importanti fiere del settore -. Tracciabilità, trasparenza e sostenibilità sono le tendenze chiave di oggi e per per il prossimo futuro». Per questo, alla prossima edizione di Parigi, in programma a fine maggio, ci sarà per la prima volta una “Smart Square”, area dedicata proprio ai marchi e alle manifatture che hanno fatto della tutela dell’ambiente la loro priorità.

“L’alcol accorcia la vita, 4 anni in meno con 18 bicchieri a settimana”

Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Lancet, dalle cui conclusioni, gli esperti sottolineano: “In molti paesi i limiti vanno abbassati”

BERE troppo alcol accorcia la vita. Ma di quanto? Un team internazionale di ricercatori, che ha appena pubblicato uno studio sulla rivista Lancet, ha cercato di rispondere a questa domanda: uno-due anni di vita in meno per chi consuma mediamente 200-350 grammi di alcol a settimana, e quattro-cinque anni per chi va oltre i 350 grammi settimanali, circa 18 bicchieri in 7 giorni. Gli effetti negativi per la longevità inizierebbero a farsi sentire quando il consumo settimanale supera i 100 grammi, una quantità che corrisponde grosso modo a cinque o sei bicchieri di vino (di gradazione alcolica media), di gran lunga al di sotto alla soglia raccomandata in molti paesi, come Stati Uniti, Portogallo, Spagna e la stessa Italia. A differenza del Regno Unito, dove la soglia è stata recentemente abbassata a 6 bicchieri a settimana per uomini e donne, in linea con i risultati dello studio.

• BERE MENO PER CAMPARE DI PIÙ 
E non è soltanto questione di longevità, assumere più alcol del dovuto ha effetti anche di qualità della vita: il suo eccesso può predisporre allo sviluppo di patologie cardiovascolari, come ictus e insufficienza cardiaca. Per la ricerca, il team di esperti ha analizzato 83 studi condotti in 19 paesi, per un totale di quasi 600mila dati – su età, sesso, e altri fattori noti per essere correlati alla malattia cardiovascolare, ad esempio diabete e fumo – di consumatori di alcol, nessuno dei quali soffriva già di malattie cardiovascolari.
“La nostra analisi dimostra che bere alcolici a livelli ritenuti sicuri è in realtà legato a una minore aspettativa di vita e a diversi effetti negativi sulla salute”, spiega Dan G. Blazer, della Duke University (Usa) e co-autore dello studio.

La metà dei consumatori aveva riferito di aver assunto più di 100 grammi di alcol settimanali, e l’8,4% è andato oltre i 350 grammi. Gli esperti della ricerca sottolineano che le diverse relazioni tra assunzione di alcol e vari tipi di malattie cardiovascolari potrebbero essere spiegate, almeno in parte, dall’effetto del consumo di alcol sulla pressione sanguigna, che tende ad aumentare, e da fattori correlati al colesterolo Hdl.

Know How salute – Gli effetti dell’alcol sul nostro organismo

Dopo ginnastica facciale, contro le rughe arriva lo stretching

Poche mosse per mantenere la pelle tonica e fresca, senza sforzare muscoli e tessuti.

BASTA con dita in bocca, labbra spalancate e vocali pronunciate in modo esagerato per fare la ginnastica al viso. Le smorfie pare non servano molto e ‘allenare’ i muscoli sarebbe perfino controproducente. Una muscolatura trofica infatti accentuerebbe i solchi invece di distenderli. Molto meglio lo stretching passivo, cioè fatto con le dita stirando e pizzicottando pelle, muscoli e perfino il nervo vago secondo movimenti messi punto sulla base di principi di biomeccanica muscolare. Al congresso della società di dermatologia Isplad, in corso a Milano, è stato presentato il primo massaggio facciale ‘dermosinergico’ per muscoli e nervi, ideato da Ernesto Di Pietro, osteopata e docente di biomeccanica della colonna vertebrale alla facoltà di scienze mediche dell’università di Lugano.

LEGGI La ginnastica facciale ringiovanisce davvero

“I muscoli del viso più che allenati e gonfiati vanno distesi. I solchi più profondi infatti si formano laddove i piccoli fasci muscolari si incrociano, contraendosi di continuo. In particolare in corrispondenza dell’area fra le sopracciglia, intorno agli occhi e sotto i solchi naso-genieni – spiega Di PIetro -. Anche il nervo vago, che corre dal cranio fino allo stomaco, è interessato nel contrarre i muscoli del viso. Stimolando passivamente alcune zone della testa e del corpo con un veri e propri esercizi di stretching si distendono i muscoli e la pelle del viso”.

Se il massaggio dermosinergico va fatto in un centro estetico specializzato, alcuni principi di base della procedura si possono anche realizzare da soli seguendo 5 passaggi consecutivi, riassunti da Di Pietro qui di seguito:

  1. Per rilassare il nervo vago si comincia dalla nuca: premere le aree laterali del collo con i polpastrelli effettuando dei movimenti rotatori. Massaggiare contando fino a 10 e ripetere per 3 volte.
  2. Proseguire massaggiando con una mano aperta l’addome svolgendo movimenti ampi, regolari, rotatori e in senso orario per l’intera area circoscritta dalle costole fino al pube.
  3. Mettere le mani incrociate dietro la nuca ed effettuare la torsione del busto, mantenendo il bacino fermo. Effettuare delle rotazioni complete da un lato e dall’altro per allungare i muscoli trapezio. Ripetere per 3 volte consecutive.
  4. Con i polpastrelli effettuare un massaggio solleticando tutto il cuoio capelluto contando fino a 10. Ripetere per 3 volte.
  5. Svolgere lo stretching del viso nel seguente modo: applicare il proprio siero idratante abituale con la punta delle dita effettuando uno stiramento energico della pelle. Effettuare successivamente delle ‘pinzature’ del tessuto cutaneo in corrispondenza delle guance, dei solchi naso-genieni e dei denti
    canini. Proseguire effettuando delle lievi pressioni col polpastrello del pollice all’interno dell’arco oculare, sotto l’arcata sopraccigliare superiore, nella zona verso l’angolo interno degli occhi. Infine picchiettare tutta la pelle del viso con le di

Inutile parlare al feto, meglio fargli sentire la musica di Bach

BACH piace ai bambini già prima di nascere. Tanto da indurli a muovere la testa, le braccia e la bocca. Movimenti che, invece, non si verificano se ascoltano la voce della mamma o del papà o se gli si racconta una favola. Insomma, i feti riescono a malapena a sentire il rumore che proviene dall’esterno. A sfatare il mito che parlare alla pancia delle donne incinte abbia qualche effetto sul feto è uno studio condotto dall’Institut Marquès e presentato presso l’Istituto Karolinska e l’Università di Stoccolma.

• LO STUDIO 
La ricerca sull’udito del feto e sull’effetto della musica all’inizio della vita è stata svolta da Marisa Lopez-Teijón e dalla sua equipe dell’Institut Marquès su pazienti tra la 14ª e la 39ª settimana di gestazione.  La musica utilizzata nello studio era di Johann Sebastian Bach, per essere più esatti, la Partita in la minore per flauto solo – BWV 1013. Per far sì che il feto percepisse con la massima intensità il suono, è stato ideato uno specifico dispositivo per trasmettere musica per via intravaginale: il Babypod che emette onde sonore fino ad un massimo di 54 decibel, cioè il livello di una normale conversazione.

• FETI IN MOVIMENTO
Qual è stata la reazione dei feti nell’ascoltare la musica emessa per via addominale e vaginale? Per capirlo i ricercatori li hanno osservati attraverso un’ecografia (clicca qui per vedere una video-ecografia). L’87% dei feti ha reagito con movimenti della testa e degli arti, della bocca e della lingua, gesti che cessano quando smettono di sentire la musica. Inoltre, con la musica trasmessa per via vaginale, circa il 50% dei feti ha reagito con un movimento sorprendente, aprendo moltissimo le mascelle e tirando fuori completamente la lingua.

• SUONI PERCEPITI DALLA SEDICESIMA SETTIMANA
Sistemando, invece, delle cuffie che emettono musica con un volume medio di 98,6 decibel sull’addome della donna in attesa, non sono stati osservati cambiamenti nelle espressioni facciali del feto. “Con questo studio abbiamo dimostrato che i feti possono sentire dalla settimana 16, quando misurano 11 centimetri, solo se il suono proviene direttamente dalla vagina –  ha spiegato Marisa Lopez-Teijón che ha ricevuto presso l’Università di Harvard il Premio Ig Nobel per la medicina nel campo dell’ostetricia per la scoperta dell’udito fetale. I feti riescono a malapena a sentire il rumore che proviene dall’esterno. Quindi, possiamo dire che il mito di parlare alla pancia delle donne incinte è storia passata”.

•  STIMOLARE IL FETO NEUROLOGICAMENTE
Secondo la ricerca di Institut Marquès con questo sistema ora è possibile stimolare il feto neurologicamente. La stimolazione sensoriale è importante e può iniziare quanto prima possibile. La musica, infatti, attiva l’apprendimento delle lingue. E, come è stato dimostrato, questo apprendimento può iniziare già nel grembo materno

Un neo artificiale sentirà in anticipo il tumore

Un cerotto impiantato sottopelle si accorgerà delle alterazioni che portano al cancro, cambiando colore e mettendo in allerta il paziente. L’idea presentata su Science Translational Medicine al momento è solo una sfida. Ma se funzionasse, potrebbe essere estesa ad altri tipi di malattie

NON arriverà in farmacia in tempi brevi, ma il sensore messo a punto dal Politecnico federale di Zurigo per scovare il cancro nei suoi stadi iniziali ha il merito di presentare un’idea originale. Dagli strumenti di imaging sempre più potenti alla nuova, promettente tecnica che raccoglie gli indizi del Dna del tumore direttamente nel sangue, quello della diagnosi precoce è un settore su cui si investe molto, in oncologia. Il nuovo sensore, ancora agli stadi iniziali di realizzazione, promette di scovare tumori di prostata, polmone, colon e seno prima di ogni altro sistema di diagnosi.

I ricercatori svizzeri hanno sperimentato l’idea di impiantare sottopelle (per il momento solo alle cavie da laboratorio) un sensore a base di cellule sottoposte a ingegneria genetica e incapsulate in un  cerotto rotondo, simile a un neo, di un centimetro circa. In presenza di livelli elevati di calcio nel sangue le cellule ingegnerizzate attivano una reazione a catena che porta alla produzione di melanina. Il neo, che prima era trasparente, si scurisce, diventando visibile, allarmando il paziente e spingendolo a farsi visitare da un medico. Chi trovasse ansiogeno vivere con il sensore costantemente sotto agli occhi potrebbe ricorrere a una versione del cerotto visibile solo sotto a una particolare luce rossa, disponibile nello studio del medico.

La cellula riempita di pigmento scur

La tecnica è descritta sulla rivista Science Translational Medicine. Gli stessi ricercatori ammettono che ci vorranno almeno dieci anni prima che il sensore sia messo a punto e sperimentato anche sugli uomini. Le cellule ingegnerizzate resistono all’interno del cerotto impiantabile sottopelle non oltre un anno. “E il calcio, tra tutti i segnali precursori di un tumore, non è necessariamente il più efficace” spiega Pier Giuseppe Pelicci, direttore della sezione “Meccanismi molecolari del cancro e dell’invecchiamento” all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. “L’idea di un sensore a base di cellule ingegnerizzate, però, è sicuramente interessante. In futuro potrebbe essere estesa ad altri marcatori, di cui pure si sente un gran bisogno. Penso alla glicemia, fondamentale per ottenere un buon controllo del diabete”.

Il cerotto descritto oggi andrebbe dunque considerato come una “prova di principio”; una dimostrazione della nostra capacità tecnica di manipolare il Dna delle cellule. Nel “sensore vivente” è stato inserito un gene capace di attivarsi in presenza di livelli di calcio che si mantengono alti per tempi prolungati, e di attivare a sua volta un altro interruttore genetico responsabile della produzione del pigmento scuro di melanina. Gli stessi ricercatori suggeriscono che il loro “tatuaggio biomedico” possa essere usato, in nuove varianti, per rilevare squilibri ormonali, disturbi renali o malattie neurodegenerative.

Italiani fra i più longevi, ma conta la prevenzione. Al Sud si muore di più di tumore

I dati del rapporto dell’Osservatorio nazionale della salute nelle regioni italiane. Dove si investe in screening preventivi le cose funzionano. Viviamo a lungo ma invecchiamo male. L’11% degli ultra-sessantacinquenni non è in grado di svolgere le attività quotidiane

ITALIANI PIU’ longevi, ma soprattutto al Nord. Capire dove si vive non è un’informazione secondaria, perché nelle regioni meridionali si continua a stare peggio, mentre dove la prevenzione funziona si vive di più. Non è una novità ma i numeri dell’ultimo rapporto Osservasalute 2017 continuano a colpire. L’aspettativa di vita nella provincia di Trento è di 81,6 anni per gli uomini e 86,3 anni, per le donne, un dato che crolla in Campania, dove la speranza di vita alla nascita è la più bassa del paese (78,9 anni per gli uomini e 83,3 anni per le donne). In Italia si muore meno per tumori e malattie croniche ma solo dove la prevenzione funziona,  principalmente nelle regioni settentrionali. Al Sud, invece, la situazione è opposta: il tasso di mortalità per queste malattie è infatti maggiore di una percentuale che va dal 5 al 28% e la Campania è la regione con i dati peggiori. <<e’ una=”” tendenza=”” che=”” peggiora=”” nel=”” tempo=”” –=”” spiega<strong=””> Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane presidente dell’Istituto superiore di sanità -. La soluzione sarebbe riorganizzare il Servizio sanitario nazionale nelle aree del paese che sono rimaste indietro con una competenza manageriale che selezioni le migliori competenze>>.

INTERATTIVO – La salute degli italiani regione per regione

• INVECCHIAMO MALE
Siamo longevi ma invecchiamo male, sono tanti gli italiani non autosufficienti tra gli anziani: l’11% degli ultra-sessantacinquenni non è in grado di svolgere le attività quotidiane in modo autonomo. “Anche se rispetto a due anni fa è aumentata l’aspettativa di vita, i nostri anziani non godono di buona salute e non si investe abbastanza nella prevenzione – aggiunge Ricciardi – . Basta pensare che una donna anziana in Svezia vive in cattive condizioni negli ultimi 5 anni di vita e un’italiana negli ultimi 16”.

Un problema che mette a rischio i conti della sanità visto che oltre un italiano su 5 ha più di 65 anni e nel tempo il  dato è destinato a aumentare. Tra 10 anni le persone anziane non autonome saranno 6,3 milioni di persone. Nel 2028, tra gli over-65 le persone non in grado di svolgere le attività quotidiane per la cura personale, dal lavarsi al mangiare, saranno circa 1,6 milioni (100 mila in più rispetto a oggi), mentre quelle con problemi di autonomia (preparare i pasti, gestire le medicine e le attività domestiche) arriveranno a 4,7 milioni (+700 mila). “Viviamo di più e male e molto di più potrebbe essere fatto per invecchiare bene – spiega Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio -. Artrosi e osteoporosi potrebbero essere prevenute con più attività fisica, cosa che i nostri anziani non hanno fatto. Ma le cose stanno migliorando lentamente. Nel 2016 il 34,8% della popolazione ha dichiarato di fare esercizio fisico”.

•SPORT, FUMO e ALCOL
Oggi fra gli anziani l’artrosi è uno dei valori più alti d’Europa (46,6%), subito sotto Portogallo e Ungheria. E fare esercizio fisico da giovani può fare la differenza per arrivare in buone condizioni fisiche quando si invecchia, ma anche il fumo e il consumo di alcol fanno la loro parte. I dati sugli ex-fumatori sono stabili (nel 2016, presenta un valore di 22,6% vs 22,8% del 2015) anche se cala il fumo tra gli uomini. La stabilità sia della prevalenza dei consumatori di sigarette che di quella degli ex-fumatori sembra indicare che, in Italia, le politiche sanitarie messe in campo per la lotta al fumo stanno dando i loro frutti da qualche anno, ma non riescono a determinare ulteriori diminuzioni. Mentre si riduce ancora, anche se di poco, la percentuale dei non consumatori di alcolici (astemi e astinenti negli ultimi 12 mesi), che sono pari al 34,4% (nel 2014 era il 35,6%, nel 2015 34,8%) degli individui di età superiore a 11 anni.

• MALATTIE CRONICHE
Dove la prevenzione funziona, le cose migliorano: diminuisce la mortalità per tumore e negli ultimi 12 anni sono calati del 20% i morti per malattie cronichecome il diabete e l’ipertensione. Al Sud, invece, la situazione è opposta e la Campania è la regione con i dati peggiori. Proprio nelle regioni meridionali una persona su cinque dichiara di non aver soldi per pagarsi le cure, quattro volte la percentuale di quelle settentrionali. La Campania, e in particolare la Calabria, sono le regioni che nel quadro complessivo mostrano il profilo peggiore. Per questo motivo, sottolinea Solipaca, “per il Meridione appare urgente un forte intervento in grado di evitare discriminazioni sul piano dell’accesso alle cure e dell’efficienza del sistema”.

• LA PREVENZIONE
L’efficacia delle cure e della prevenzione dei tumori è andata sicuramente migliorando. In particolare per la prevenzione, sono buoni i risultati  collegati alla diminuzione dei fumatori tra gli uomini e all’aumento della copertura degli screening preventivi (per esempio il pap test periodico e la mammografia) tra le donne. Lo dimostra la diminuzione dei nuovi casi di tumori al polmone tra i maschi (diminuiti del 2,7% l’anno dal 2005 al 2015) e della cervice uterina tra le donne (-4,1% annuo). È aumentata di 5,7 punti percentuali anche la sopravvivenza a 5 anni per il tumore al polmone e 2,4 punti per il carcinoma del collo dell’utero.

• I TUMORI
Al contrario, risultati negativi si riscontrano per il tumore polmonare tra le donne, tra le quali i nuovi casi sono in sensibile aumento (+1,6% tra il 2005 e il 2015); questo perché storicamente in Italia hanno iniziato a fumare più tardi che in altri Paesi europei e quindi ancora si scontano le conseguenze dell’insalubre comportamento. Anche per questo tipo di tumore l’efficacia delle cure ha garantito un aumento della sopravvivenza a 5 anni di 5,6 punti percentuali (da 18,2% al 23,8%).

• EMERGENZA OBESITA’
Fra le emergenze c’è quello dell’obesità, soprattutto per quanto riguarda i bambini: il 34,2% di quelli fra 6 e 10 anni ha problemi di sovrappeso. “Questo problema rappresenta una novità rispetto al passato – spiega Solipaca -. I ragazzini fanno una vita sedentaria, passano molto tempo davanti al tablet o al pc. Sarebbero necessarie campagne per una maggiore prevenzione. Fra gli obiettivi c’è quella di togliere i distributori di merendine nelle scuole. Abbiamo verificato che dove si interviene con campagne di prevenzione, le cose migliorano”.  Negli ultimi 10 anni è aumentata la percentuale delle persone con chili di troppo (dal 33,9% al 36,2%) e quella degli obesi (erano l’8,5% oggi sono il 10,4%).

• CRESCE IL CONSUMO DI ANTIDEPRESSIVI
Continua a crescere il consumo di antidepressivi tra gli italiani. Dopo l’aumento costante registrato nel decennio 2001-2011, rileva l’indagine, “il volume prescrittivo sembrava aver raggiunto nel 2012 una fase di stabilità, mentre, in realtà, nel quadriennio successivo si è registrato un nuovo incremento (39,10 dosi nel 2013; 39,30 nel 2014; 39,60 nel 2015; 39,87 nel 2016). Secondo i ricercatori l’aumento può essere collegato “a diversi fattori tra i quali, ad esempio, l’arricchimento della classe farmacologica di nuovi principi attivi utilizzati anche per il controllo di disturbi psichiatrici non strettamente depressivi (come i disturbi di ansia), la riduzione della stigmatizzazione delle problematiche depressive e l’aumento dell’attenzione del medico di medicina generale nei confronti della patologia”. Questa volta sono le regioni meriodionali a essere più virtuose. I consumi di farmaci antidepressivi più elevati per l’ultimo anno di riferimento (2016) si sono registrati in Toscana (60,96), PA di Bolzano (53,63), Liguria (53,09) e Umbria (52,06), mentre le regioni del Sud e le Isole presentano i valori più bassi (in particolare, Campania 30,59; Puglia 31,33; Basilicata 31,42; Sicilia 31,58; Molise 31,95).</e’>

Federica Benini : fitness model e mamma moderna

Oggi nel  nostro nuovo appuntamento intervistiamo   Federica Benini  atleta,  Fitness model e super mamma  dal  fisico mozzafiato,  segno zodiacale  pesci ama la  musica  elettronica e Dwayne Johnson  tra i suoi premi vinti troviamo un 1° posto Hercules Olympia Italia 2016 cat.Bikini -165cm. poi dice : Devo ammettere di essere una grande sognatrice  da una parte mentre dall’altra sono pragmaticareale amo le cose semplici ma anche complesse ,  in effetti conoscendola meglio ci troviamo davanti ad una donna che parla del fitness con molta passione e determinatezza, dolce, romantica ma anche altro, tra i suoi progetto c’è  l’ambizione di scrivere un libro tutto autobiografico mentre  nel suo guardaroba non deve mancare mai  i Leggins.. ed ecco la sua intervista. 

Parlaci dell’inizio della tua carriera: Iniziato tutto per gioco,per prova e forse anche per sfida personale.. Ho un compagno che bazzica per palestre da più di 10anni,lui mi avvicinò a questo mondo ma io non ero assolutamente attratta da quei fisici così definiti e scolpiti,non era il mio standard di femminilità… Infatti la mia premessa alla proprietaria della prima palestra che frequentavo era proprio quella di non voler diventare “grossa”… dopo 2mesi di squat i jeans attillati non salivano più oltre il ginocchio… Per me è stato un trauma inizialmente!io non volevo assolutamente quel tipo di risultato… Però è stato proprio quell’episodio,assieme all’incitamento delle persone che mi seguivano a farmi rendere conto che forse c’era del potenziale…

Oggi guardandoti allo specchio come ti definisci?: Una donna con le spalle molto larghe date le esperienze che la vita mi ha riservato,una donna che non mostra la propria debolezza perché convinta che la fragilità è motivo per essere calpestati… Il mondo è una giungla e bisogna imparare ad essere guerrieri per poterci vivere.

Ci racconti tutto dall’inizio come ti sei avvicina a questo sport?: Credo che posso agganciarmi alla prima domanda..

Cosa ti piace di questo sport?: Mi piace pensare che gli anni di esperienza o carriera agonistica non facciano di una persona il luminare per eccellenza, come nemmeno chi si è appena approcciato a questo sport non dovrebbe sentirsi l’incapace di turno… perché alla fine body building per me è imparare a conoscersi. La tecnica migliore,la dieta migliore,l’allenamento più efficace possono esserlo per un soggetto,ma non è detto anzi,non è che funziona uguale su tutti!! Ed è proprio questo che mi diverte e mi sprona.. il fatto di ricercare sempre la cosa migliore per me!

Cosa significa per te essere bella? : Indubbiamente gradevole alla vista,ma anche lì è personale proprio perché ognuno di noi ha i propri gusti! Io penso che una bella sia bellissima se umile d’animo.

Credi in Dio ? o meglio a cosa credi?: No,credo alle nostre manine,gambette e volontà… E mi auguro di averne per tutta la vita! Credo comunque che tante persone perdono la fede o la mettono in dubbio proprio perché da chi di dovere e che dovrebbe solo dare esempio,viene passato un messaggio di poca sincerità,sotterfugi per nascondere le verità scomode e comportamenti sicuramente non degni di un funzionario religioso.

Pensi che questo spot ti abbia cambiato? e se si in cosa? : Sicuramente mi ha regalato sicurezza in me stessa e temperamento.

Molte volte si sente parlare di un eccessivo utilizzo di integratori tu cosa ne pensi a riguardo? : Io faccio uso d’integrazione tutto l’anno,in periodi dove si è in preparazione per competizioni è quasi ovvio dover integrarsi.. Mangi il giusto per stare in piedi e mantenere la muscolatura ma comunque devi apportare energia e nutrimento laddove non si arriva con il cibo stesso!

Ci sono stati momenti scoraggianti in cui stavi per mollare tutto? : Certo,soprattutto quando ti capitano cose inaspettate dove ti obbligano a stare ferma… Però se ci penso non credo che avrei mai il coraggio di mollare tutto,definitivamente! Per me è vita e mi piace assai!

il tuo rapporto con i social? : Non pubblico quotidianamente,ma mi piacciono,è un modo per stare sempre a contatto con persone che comunque,data la vita frenetica,non riusciresti a vedere o frequentare!
Poi li trovo un buono spunto per motivazione e confronti.

Sei ottimista o pessimista sul futuro?: Sono ottimista perché mi impongo di esserlo… Il futuro è incerto e le prospettive non sono rosee, sono sincera,se fino a qualche anno fa era una domanda a cui non davo peso,ora che sono diventata mamma tutto quello che vedo e che sento in giro mi fa rabbrividire… Ma sono guerriera e insegnerò’ ad essere guerriera anche alla mia creatura!

il senso della vita?: La felicità di mia figlia.

 

Eskeyla Effe,: l’amore è il motore del mondo

Su Instagram la potete trovare come “eskeyla____13 “Eskeyla Fabene”  in arte Eskeyla Effe però è Made in Italy anzi, più precisamente “romana“, una sognatrice come ama definirsi, ed è lei la protagonista della copertina di Personal Trainer Italia di questa settimana.  Eskeyla ha una bellezza semplice e complessa allo stesso modo, basta un po’ di crema idratante per mantenersi immutata. Ma Eskeyla ama senza ombra di dubbio sperimentare, comprendere nel vero senso della parola, insomma tutto quello che attira la sua attenzione. Folle e pragmatica lascia trasparire in ogni sua parola l’entusiasmo che ha per la vita. Fitness model, atleta, attrice, ma soprattutto una mamma moderna, oggi siamo qui con lei per conoscerla meglio.

Ci racconti in breve il tuo percorso formativo ?

Faccio sport da quando sono piccolina, ho iniziato con la danza classica, ancora ho i video che mi faceva mia madre con il “mini tutu’”,alle elementari ho iniziato con il nuoto, una passione nata perché’ vedevo i miei cugini che gareggiavano, uno di loro ha fatto anche le olimpiadi, mi sembrava un sogno arrivare a certi livelli, ho iniziato quando ero alle elementari, ricordo che entravo in vasca e uscivo dopo 3 ore, facevamo chilometri in acqua, studiavo e mi allenavo, tra le varie gare sono arrivata ai campionati di nuoto regionali.
Ho lasciato il nuoto alla fine delle 5 elementare, dalle medie sono tornata a fare danza, un periodo ricordo ancora che facevo danza e pugilato insieme….da li’ la scintilla per boxe, una delle mie passioni, in realtà’ non amavo fare a pugni e sinceramente l’idea di rompermi il naso nemmeno mi piaceva, ma la sensazione che sentivo ogni volta che mettevo i guantoni e iniziavo a fare le serie “diretto sinistro, diretto destro, gancio sinistro, diretto destro” era fantastica, mi hanno sempre detto che era uno sport innaturale che “invece di allontanarti dal dolore, con la boxe ci vai incontro” , ma a me piaceva e poi uscivo dagli allenamenti scarica da tutte le tensioni, non ho mai potuto combattere perché’ avevo le protesi al seno e quindi mi divertivo a fare i guanti in palestra, il fatto che non potevo combattere con il tempo mi ha demotivata, erano i primi anni che in italia si sentiva parlare di crossfit, iniziai ad allenarmi nel 2013, 4 anni di crossfit agonistico, ho sempre visto il crossfit come uno sport completo, gli allenamenti e le gare spaziano endurance alla ginnastica, dalla pesistica ad esercizi metabolici, nelle gare estive ce’ anche il nuoto…ero diventata una crossfit addicted! 2 allenamenti al giorno, mattina e pomeriggio, lavoravo e tornavo al box ad allenarmi, fino al giorno che iniziai a specchiarmi e non piacermi più’…l’eccessiva muscolatura mi ha portata a guardarmi intorno per capire come modellare il mio corpo…
Li’ e’ arrivato il Bodybuilding!

Per farti conoscere meglio ai nostri lettori gli atleti facciamo sempre una domanda di rito: come è nata questa tua passione?
Ho sempre avuto un attrazione particolare per i sovraccarichi e la ghisa in generale, incanalavo le mie energie su movimenti più dinamici praticando il crossfit a livello agonistico tenendo sempre un occhio defilato sul bodybuilding, l’idea di poter costruire e modellare il corpo a proprio piacimento mi ha sempre affascinato e incuriosito, quindi mentre praticavo crossfitt iniziavo a studiare le varie metodologie di allenamento e la teoria del bodybuilding sul corpo femminile e maschile.Dopo qualche anno di crossfitt il mio corpo era diventato decisamente performante e ipertrofico ma non aveva le forme che desideravo, quindi mi son buttata nella sala pesi, da allora quella che prima era una affascinate curiosità si è trasformata in passione.

Premi importanti vinti?

Aprile 2018 4 posto musclecontest ireland, invece di fare le cose gradualmente iniziando con qualche regional avendo una condizione di base già costruita e molto Vicina ai canoni delle bikini mi sono voluta mettere a confronto con le atlete più forti di me andando a competere a livello internazionale in Irlanda maggio 2018 2posto GalaxyPro bariproqualifier categoria bikini

Ad un giovane atleta che voglia intraprendere un percorso di bodybuilding natural che consigli fondamentali daresti ?

Uno dei consigli che mi sento di dare a chi intraprende questo percorso è quello di non vergognarsi mai della propria forma fisica di entrare in sala pesi e cercare di migliorarsi , tutti abbiamo qualcosa che non ci piace del nostro corpo altrimenti non saremo lì a sudare e lavorare sodo , sfruttate la vostra condizione di base proprio come sprono, dev’essere il primo gradino da scavalcare, mettetevi un piccolo obbiettivo non tanto lontano come ad esempio quello di perdere qualche kg se siete in sovrappeso o metterne qualcuno se siete sottopeso, raggiungetelo con determinazione poi passare allo step successivo, non arrendetevi mai!!! quel piccolo gradino che passo salirete da lì a qualche tempo sarà diventata un enorme scalinata, quando vi volterete per guardare da dove siete partiti sarete tanto in alto che vi verranno le vertigini!  Affidatevi sempre a persone esperte per i consigli, e lasciate perdere i ciarlatani: ricordatevi la professionalità costa. diffidate dai praticoni. vi faranno perdere tempo e fiducia in voi stessi.

Come ti vedi tra 5 anni?

Con il cassetto dove mettevo i miei sogni quasi vuoto perché’ sono riuscita a realizzare quello che volevo….ovviamente non ti dico nulla per scaramanzia:-))))fisicamente mi vedo sicuramente meglio di come sono adesso! Il corpo è in continua evoluzione se gli si danno gli input giusti. il segreto è la caparbietà ed io sono molto testarda!

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa di diverso a livello professionale eo di formazione nella tua vita ?

Sicuramente non sceglierei la facoltà’ di psicologia avrei scelto qualcosa con più’ possibilità’ e sbocchi lavorativi.

Ai un motto?  Il successo non è un caso, è duro lavoro, perseveranza, apprendimento, sacrificio e, soprattutto, amore per quello che stai facendo. Cosa significa per te essere bella? Significa convivere bene con il proprio corpo e con la testa, essere felici di come siamo

Credi nell’amore?: Si, l’amore è il motore del mondo:-)  Sono una delle ultime romantiche

Cosa ti piace di questo sport?
Questo non è uno sport è un vero e proprio stile di vita che ti obbliga a mangiar sano, al riposare adeguatamente per poter ottimizzare i risultati, ad allenarti 2/3 ore al giorno, il tipo di alimentazione che abbiamo ci porta a sperimentare nuove ricette fit per poter variare la dieta così da non annoiarci, studiare nuove metodologie e studi applicati, ci si tiene sempre allenati oltre che con il corpo anche con il cervello migliorando la propria cultura e il proprio bagaglio personale per mantenersi aggiornati e competitivi…il bello è che dietro questo sport che sport non è ma molto di più c’è un altro mondo vero e proprio fatto di persone “quadrate” come me che condividono lo stesso stile e modo di vivere e tutto ciò ti porta il bodybuilding

Oggi guardandoti allo specchio come ti definisci?

Sono una persona solare, sempre con il sorriso e positiva, mi piace trovare il lato positivo di ogni situazione, testarda, estroversa, un po’ lunatica, amo circondarmi di persone come me, di amiche vere ne ho poche, non riesco a legare con chiunque, “non sono per tutti”, ho un carattere particolare, forse troppo esigente…credo molto nell’amicizia e nella famiglia, ho un estremo rispetto dei valori che mi sono stati trasmessi!
A livello fisico Ogni buon atleta è sempre molto critico soprattutto su se stesso.. io trovo sempre dei punti carenti da migliorare però dentro di me so di aver svolto un ottimo lavoro e di procedere nel verso giusto quindi mi definisco quasi soddisfatta e positiva

Tre consigli che daresti per chi si avvicina a questo sport?

1 Credete in voi stessi 2 Non arrendetevi mai soprattutto quando non vedete i risultati, arriveranno…ci vuole pazienza! 3 non ascoltate chi critica quello che fate!!!lo fanno perché’ loro non riescono/possono

Chi sono dei riferimenti o una persona in particolare che ti ha aiutato a nei momenti più difficili?

[spu popup=”14408″]YOUR TEXT OR IMG HERE[/spu]   Non ho mai chiesto aiuto a nessuno, ho sempre cercato di risolvere le mie questioni/problemi da sola un po’ per vergogna( non mi piace far vedere le mie debolezze) un po’ per testardaggine ( cercare in ogni modo di riuscire a fare le cose da sola)

Una tua citazione una frase che ripeti spesso: Volere è potere Sei ottimista o pessimista sul futuro? Assolutamente positiva!!!+

 

Giuseppe Mingrone: Professionista del personal Trainer

 

Ebbene si… Personal Trainer italia apre la sua cover al mondo maschile e lo fa con un ospite degno di una prima copertina , lui si chiama Giuseppe Mingrone preparatore di un ex atleta del team azzurro per le Olimpiadi di Londra del 2012 e finalista ai mondiali di Shanghai del 2011, un esperienza che gli ha permesso di metter in
pratica sofisticate periodizzazioni non lineari. Segno zodiacale gemelli Giuseppe ci racconta dell’inizio della sua carriera come una casualità, un gioco diventata passione poi è arrivato il successo… ma Giuseppe parla anche di abnegazione, sacrificio, una continua sfida che lo porta ogni volta a valicare i limiti delle sue possibilità, ma alla fine vieni ricompensato anche mentalmente riesci ad affrontare meglio la vita con forza e più coraggio, la sua passione è la cucina italiana e messicana. A Giuseppe non manca la stoffa del grande trainer come l’ambizione ed è per questo che l’abbiamo intervistato.

Ciao Giuseppe ci racconti in breve il tuo percorso formativo ?

In seguito al diploma di personal trainer ho conseguito diverse
specializzazioni cercando di non avere punti deboli, ma piuttosto una
conoscenza completa per quanto riguarda l’attività motoria e il coaching
per assistere e facilitare il percorso dei miei assistiti.

Per farti conoscere meglio ai nostri lettori gli atleti facciamo sempre una domanda di rito: come è nata questa tua passione?

La mia passione per lo sport è nata quando ho iniziato a praticare Karate Shotokan all’età di sei anni, sotto la guida del maestro Demo Malena.
Dal Karate Shotokan sono passato al Taekwondo, al Rugby a livello agonistico e al pugilato presso l’accademia pugilistica fiorentina. Il mio esordio da personal trainer a Firenze nasce da una profonda insoddisfazione vissuta in prima persona negli anni in cui frequentavo le palestre per la mia preparazione atletica. Gli istruttori di sala con cui mi confrontavo non mi soddisfacevano, non esisteva ancora la figura professionale del personal trainer. Mi trovai così ad approfondire e sperimentare su me stesso la teoria e le tecniche apprese nel mio nuovo percorso di studi.

Oggi guardandoti allo specchio come ti definisci?

Mi definisco molto competitivo e con incommensurabile voglia di migliorarmi e implementare la mia attività che gestisco a tempo pieno. Spesso mi prometto di prendermi del tempo libero per me stesso e di pensare meno al mio lavoro e ai miei assistiti, ma difficilmente riesco a lasciarmi del tempo libero finendo spesso per lavorare più di 12 ore al giorno per onorare i miei appuntamenti.

Ci racconti tutto dall’inizio come ti sei avvicina a questo sport?

Mi sono avvicinato al bodybuilding perchè per migliorare la prestazione atletica nel rugby mi sono iscritto in palestra. Il mio corpo reagiva particolarmente bene con l’allenamento con i pesi e migliorai non solo la preparazione in campo, ma anche l’aspetto estetico costruendo muscoli
forti e grossi.

Cosa ti piace di questo sport?

Mi piace costruire il corpo come se fosse plastilina. Questo sport se praticato con passione e rigore, regala grandi soddisfazioni.

Pensi che questo spot ti abbia cambiato? e se si in cosa?

Questo sport non mi ha cambiato perché mi riconosco nei principi che locompongono come la perseveranza, la costanza e l’ambizione. Sono
pilastri fondamentali per il bodybuilding.

Molte volte si sente parlare di un eccessivo utilizzo di integratori tu cosa ne pensi a riguardo?

Penso che l’integrazione sia sopravvalutata dalla maggior parte dei praticanti di fitness e bodybuilding. Vedo spesso adottare integratori senza un reale bisogno. La bontà e la salubrità del cibo sono indiscutibilmente da preferire.

Una tua citazione una frase che ripeti spesso?

Ti aiuterò a raggiungere il tuo obiettivo oppure ti distruggerò nel tentativo di farlo, ma nel frattempo sarai libero di arrenderti e mollare. A te la
scelta

Sei ottimista o pessimista sul futuro?

Sono molto ottimista perché ho sempre ottenuto ciò per cui mi sono impegnato.Inoltre, coniugo il personal training con il life coaching e
ascoltando gli sfoghi e le ansie di molte persone mi rendo conto di quanto io sia fortunato.

Tre consigli che daresti per chi si avvicina a questo sport?

1. Fatti seguire sin dall’inizio: E’ inutile perdere anni e anni per fare
prove su se stessi prima di capire ciò che potrebbe funzionare
meglio. E’ più intelligente mettersi nelle mani di chi sa esattamente
cosa farti fare. Ottimizza!
2. Privilegia un alimentazione sostenibile: Non ha senso seguire regimi
dietetici drastici. La dieta estrema è accettabile solo nel breve
periodo. Chiediti piuttosto se riusciresti a mantenere il tuo attuale
regime alimentare per tutta la vita.
3. Pianifica con estrema razionalità i tuoi obiettivi e scomponili in
piccole tappe verificabili. Solo così saprai se stai andando nella
giusta direzione oppure se cambiare qualcosa che non ha
funzionato.

Un ultima domanda … il senso della vita?
Il senso della vita è realizzare le proprie ambizioni o lavorare senza
tregua per soddisfarle.

Graziana Tucci: 45 anni di puro talento

Pose impacciate, sguardi sfuggenti, sorrisi “mozzafiato”. Tutto questo e altro ancora nel personaggio che vogliamo presentarvi oggi. Atleta da una parte e mamma dall’altra Graziana Tucci ha 45 anni dimostra di essere dotata di innegabile talento. Romana segno zodiacale Pesci oggi è testimonial ufficiale di un protocollo di allenamento tutto italiano Fitness Femminile, poi fa un piccolo bilancio della sua vita e dice: sono una donna semplice come molte altre, soddisfatta e con ancora molti progetti nel cassetto.  Graziana in effetti è anche mamma di due bellissime ragazze di 12 e 14, poi ancora troviamo dei Riconoscimenti professionali presso Accademia fitness femminile fitness mentre alla domanda come ti vedi tra cinque anni risponde cosi: Spero di vedermi sempre meglio, voglio essere l’esempio per tutte quelle donne della mia età che pensano sia troppo tardi per avere un corpo atletico ma al tempo stesso femminile.
Ci racconti in breve il tuo percorso formativo ?

All’età di 6 anni sono entrata nell’Accademia Nazionale di danza dove ho imparato l’arte di questa disciplina.Già ad 11 anni mi allenavo 2 ore al giorno ed ho imparato bene a tollerare la fatica.Ho proseguito i miei studi laureandomi con lode in Lettere e Filosofia.Nel frattempo a causa di un infortunio smetto di danzare e inizio ad allenarmi in palestra.Tanti anni di allenamento affiancati dalla mia professione che è quella di insegnante.

Per farti conoscere meglio ai nostri lettori gli atleti facciamo sempre una domanda di rito: come è nata questa tua passione?

La mia passione per il fitness in realtà nasce casualmente dopo aver lasciato la danza sentivo comunque il bisogno di curare il mio corpo,di sentirmi bene e detto sinceramente sono sempre stata una grande esteta alla ricerca di un fisico giovane da mantenere.

Premi importanti vinti?

 Attualmente non gareggio ma sono la testimonial ufficiale di un protocollo di allenamento tutto italiano Fitness Femminile di Ivan Orizio.

Riconoscimenti professionali esempio attestati

 Accademia fitnessfemminile fitness coach

Come ti vedi tra 5 anni?

Spero di vedermi sempre meglio,voglio essere l’esempio per tutte quelle donne della mia eta’ che pensano sia troppo tardi per avere un corpo atletico ma al tempo stesso femminile.

Oggi guardandoti allo specchio come ti definisci?

 Mi sento una donna estremamente sicura,mi piaccio e credo che l’arma vincente sia proprio questa.Devo dire di esser stata fortunata perchè Madre Natura mi ha dato una grande mano ma il gioco sta nel saper esaltare le proprie doti e forse in questo sono stata brava.

Ci racconti tutto dall’inizio come ti sei avvicina a questo sport?

Come dicevo mi sono avvicinata a questo sport casualmente pensando sempre a migliorare la mia forma fisica e devo dire che negli anni ho imparato moltissime cose.Ci vuole dedizione,costanza ,passione e sacrificio.A volte mi sfiora il pensiero che forse a 45 anni potrei anche mollare un pò ma sono ambiziosa e mi piace vincere anche contro la mia età anagrafica.

Cosa ti piace di questo sport?

 Di questo sport mi piace il rapporto che crei con il tuo corpo ,impari a amarlo sempre più al di là delle sfide a cui lo sottoponi quotidianamente con la mole di allenamento.Penso infatti che ogni donna dovrebbe avvicinarsi al fitness probabilmente si vincerebbero i tanti disturbi alimentari causati dalla bassa autostima ed è anche questo il motivo del mio rapporto professionale con FitnessFemminile.Dare un’immagine sana del corpo femminile.

Cosa significa per te essere bella?

Per me la bellezza coincide con il sentirsi sicuri ,con l’essere a proprio agio in tutte le situazioni soprattutto davanti ad uno specchio.

Credi in Dio ? o meglio a cosa credi?

Si credo in Dio e sicuramente le mie doti le devo a Lui

Pensi che questo spot ti abbia cambiato? e se si in cosa?

Più che cambiata penso che questo sport mi abbia fatto capire che volere è potere.Puoi sempre farcela ,puoi sempre trasformare il tuo corpo puoi sempre migliorarti anche a 45 anni.

Molte volte si sente parlare di un eccessivo utilizzo di integratori tu cosa ne pensi a riguardo?

Purtroppo spesso l’ignoranza porta a pensare che integratore sia sinonimo di medicina o ancora di doping,ma attenzione alcuni integratori nel mondo del fitness come dello sport in genere sono più che necessari parlo di proteine isolate,di aminoacidi o creatina perchè forniscono al sistema muscolare il giusto recupero.Per quanto mi riguarda di tutto il resto se ne può fare tranquillamente a meno.

Ci sono stati momenti scoraggianti in cui stavi per mollare tutto?

Ce ne sono stati eccome,i periodi in cui devi allenarti tanto e bilanciare sempre l’alimentazione tanto da evitare pasti fuori casa ma poi pensi sempre che questa è la tua passione che questo è il tuo momento.

Credi nell’amore?

Penso che l’amore sia al centro della vita,sotto tutti suoi aspetti aspetti.

La tua cucina preferita?

Amo mangiare sempre le stesse cose,non sono una grande cuoca e per di più non ho molto tempo da dedicarci.Amo il riso in tutti i modi,non sono una carnivora preferisco il pesce.Consumo una gran quantità di cioccolata fondente e burro di arachidi.

Il piatto che ami cucinare di più?

Melanzane alla parmigiana,rigorosamente grigliate.

il tuo rapporto con l’ambizione?

IL mio rapporto con l’ambizione è strettissimo,ci piacciamo molto entrambi.Sono una guerriera e mi piace vincere a tutti i costi.

Come definisci il tuo stile o meglio che capo di abbigliamento non deve mai mancare nel tuo guardaroba?: Sono una donna estremamente femminile nel mio guardaroba sarà sempre presente l’abito ‘tubino’che risalta le forme conquistate.

Come ti piacerebbe essere ricordata da 100 anni?

Come la donna che a 45 anni ne dimostrava 30.

il tuo rapporto con i social?

Mi piace diffondere la mia immagine e i miei pensieri.Trovo in questo i social molto utili

Una tua citazione una frase che ripeti spesso: Mens sana in corpore sano.

Sei ottimista o pessimista sul futuro?: Voglio e sono ottimista,fa parte del mio carattere vedere sempre il lato bello delle cose.

Chi sono dei riferimenti o una persona in particolare che ti ha aiutato a nei momenti più difficili?

Un grazie speciale va sempre al mio trainer I. Orizio fondatore di FitnessFemminile in Italia.Attraverso i suoi programmi di allenamento e tecniche di alimentazione ho raggiunto ottimi risultati. Attualmente intercorre tra noi un rapporto professionale che prevede la mia certificazione come fitness coach presso l’Accademia di FitnessFemminile e il mio ruolo di testimonial dell’azienda.

Tre consigli che daresti per chi si avvicina a questo sport?

1 credici sempre 2 divertiti 3 apprezza sempre i tuoi miglioramenti anche poco visibili che siano.

Ad un giovane atleta che voglia intraprendere un percorso di bodybuilding natural che consigli fondamentali daresti ?

Mettici tutta la dedizione e la costanza del mondo e i risultati arriveranno,ognuno ha i suoi tempi e la sua genetica da rispettare ma il traguardo prima o poi lo tagli anche tu.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa di diverso a livello professionale eo di formazione nella tua vita ?

Direi di si. I miei genitori ci tenevano molto a far si che diventassi un insegnante ma io sono nata per praticare sport perchè la fatica fisica mi piace come mi piace superare me stessa allenarmi è per me il più grande divertimento.

Un ultima domanda … il senso della vita?

Fare quello che più ci piace.