Emily Ratajkowski, Bella Hadid e Kendall Jenner? 

 

1 – Sofia Jamora


2 – Isabella Derrick


3 – Chiara Sampaio


4 – Sophia Esperanza


5 – Meredith Mickelson


6 – Juliana Herz


7 – Samantha Richelle


8 – Annabella Barber


9 – Leila Nda


10 – Yasmin Wijnaldum

Doina Gorun: alla conquista di Instagram

Bisogna fare di tutto per superare gli ostacoli senza abbattersi mai… Sono le parole di una donna che ha superato il più impossibile degli ostacoli, non bisogne lasciarsi condizionare dagli eventi del tempo da nessuno qualunque cosa tu possa fare, qualsiasi sogno tu possa sognare, comincia. Lei si chiama Doina Gorun  segno zodiacale bilancia, IFBB Personal Fitness Trainers Certification (CPFT) è una ragazzina che sa il fatto suo;  Una donna  senza paura, elegante, bella, forte , ma soprattutto una vita per lo spot tra sacrifico ed abnegazione assoluta, e cosi che si presenta  il nostro personaggio con il suo incredibile curriculum la rende una personalità veramente interessante il suo profilo Instagram che cresce in maniera esponenziale a migliaia di followers e le sue foto fanno il giorno del mondo. Sembrerebbe che si sia già stato detto tutto su di lei, durante la nostra intervista, si è dimostrata simpatica, volenterosa di raccontarci del suo lavoro, delle sue passioni e dei suoi progetti futuri. E’ quindi con estremo piacere che vi presentiamo Doina Gorun , sicuri che vi conquisterà allo stesso modo in cui ha conquistato noi!

Ci racconti in breve il tuo percorso formativo ?

Sono diplomata in lingue, studiato 3 anni lettere e filosofia, diplomata in chitarra classica a conservatorio.
Per quanto riguarda invece la mia passione che è diventata poi il mio lavoro, (CPFT) Personal Fitness Trainers certification IFBB.

Per farti conoscere meglio ai nostri lettori gli atleti facciamo sempre una domanda di rito: come è nata questa tua passione?

Ho sempre fatto danza, fino all’età di 19 anni, momento in cui ho deciso di mettermi in gioco.
Ho deciso di volermi mettere in discussione non solo con gli altri, ma soprattutto con me stessa, ero curiosa di vedere fin dove potevo arrivare, fin dove potevo spingermi e conoscere i miei limiti, per affrontarli e superarli. E così ebbe inizio questa sfida con me stessa dura da ormai 8 anni.

Oggi guardandoti allo specchio come ti definisci?

mi definisco una donna atleticamente soddisfatta e pronta a trasmettere le mie conoscenze e nozioni apprese in questi anni alle mie atlete ed alle persone che decidono di affidarsi a me come Personal Trainer, Motivatore e coach.

Ci racconti tutto dall’inizio come ti sei avvicina a questo sport?

Ho iniziato ad allenarmi in palestra all’età di 19 anni, per me stessa, incosciente di dove sarei arrivata. Ero solo una ragazzina, già con la testa sulle spalle e pronta a sacrificare molte delle abitudini e distrazioni classiche di quell’età per dimostrare a me stessa che potevo essere ed arrivare dove volevo. Dopo qualche mese che mi allenavo ho deciso di farmi seguire da un preparatore atletico, il quale ha visto in me un potenziale e mi ha consigliato di provare a mettermi in discussione gareggiando. Ho quindi intrapreso una vera a propria preparazione, fino ad arrivare al mio primo palco. Sono poche le competizioni che non ho vinto, e senza rendermene conto sono diventata professionista all’età di 25 anni fino a partecipare alla tanto ambita competizione di Las Vegas, nel settembre 2017 “Mr. Olympia”.

Cosa ti piace di questo sport?

il bello di questo sport? che non è per tutti, che niente è regalato, che tutto dipende da te e da quanto sei disposto a dare per arrivare e confermarti. è uno sport che non finisce mai, che ti riempie la vita, che lo si fa con una determinata logica e con un determinato fine. è uno sport che porta dietro uno studio ed una conoscenza su se stessi molto più profonda di qualsiasi altro sport, andando a toccare tantissimi temi, e la trovo una cosa estremamente affascinante se fatta con intelligenza.

Hai un motto? “corro perché che devo, corro perché che posso, corro perché voglio vedere fin dove posso arrivare prima di dovermi fermare.”

Cosa significa per te essere bella?

Essere bella è una condizione mentale, essere belle significa accettarsi, rispettarsi ed amarsi, sentirsi giusta perché sei e fai ciò che ami. e quando ti senti così anche gli altri ti vedono bella.

Credi in Dio ? o meglio a cosa credi?

io credo nel bene, un dio lo si può chiamare in qualsiasi modo, Gesù, Buddha, Allah… trattasi sempre di una figura buona che ci insegna a vivere in modo corretto.

Pensi che questo spot ti abbia cambiato? e se sì in cosa? :

Si decisamente. questo sport ti porta ad imprigionarti nel tuo corpo, e ad entrare in una condizione dalla quale è difficile uscirne. Diventa come una dipendenza. quindi in questo senso mi ha cambiata, trovo difficile fare una vita mondana, o condurre le mie giornate senza programmarle. Sicuramente questo sport ti insegna a sopportare il sacrificio, ti insegna la dedizione, che tutto ciò che vuoi lo si deve guadagnare, e che non ti regala niente nessuno.

Molte volte si sente parlare di un eccessivo utilizzo di integratori tu cosa ne pensi a riguardo?

Come dico sempre “AMATI E TI AMERANNO“. Quando dico “amati” intendo esattamente questo, rispettare te stessa, te come donna ed il tuo corpo.  io da donna penso che sia possibile mantenere la femminilità, essere belle ed eleganti anche se muscolose. l’eccessivo utilizzo di integrazione porta esattamente l’opposto.

Ci sono stati momenti scoraggianti in cui stavi per mollare tutto?

Si tantissime volte! ma non ho mai mollato , a costo di non essere al top del top, non ho mai lasciato inconcluso un percorso iniziato.

il tuo rapporto con l’ambizione?

sono molta ambiziosa, è proprio la mia ambizione che mi ha portata cosi in alto. non ho mai sognato di fare qualcosa o diventare qualcuno, ma ho sempre ambito a questo: lasciare un ricordo di me.

Come definisci il tuo stile o meglio che capo di abbigliamento non deve mai mancare nel tuo guardaroba?: stile sportivissimo! non mancano mai leggins, top e felpa. ah ovviamente anche i tacchi ogni tanto si fanno ricordare….

Come ti piacerebbe essere ricordata da 100 anni? : come una delle poche atlete italiane che hanno calcato il palco del mr Olympia, con un palmares atletico invidiabile.

il tuo rapporto con i social?  mi potete trovare su  instagram: doina.gorun_pro.ifbb
facebook: Doina Gorun Ifbb Pro Woman Physique. andate voi a scoprirlo.

Una tua citazione una frase che ripeti spesso: “amati e ti ameranno”

Sei ottimista o pessimista sul futuro?

siamo noi gli artefici del nostro futuro. non serve essere pessimisti, non porta da nessuna parte. bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare a testa bassa verso il proprio obbiettivo.

Chi sono dei riferimenti o una persona in particolare che ti ha aiutato a nei momenti più difficili?

La mamma. Come sempre, per chiunque, l’unica.

Tre consigli che daresti per chi si avvicina a questo sport?

Pazienza – perseveranza – intelligenza

Ad un giovane atleta che voglia intraprendere un percorso di bodybuilding natural che consigli fondamentali daresti ?

Di non dar retta alle critiche di chi ha deciso di vivere questo sport in modo diverso.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa di diverso a livello professionale o di formazione nella tua vita ?

assolutamente no, nessun rimpianto e nessun rimorso.

Un ultimo domanda … il senso della vita?

Essere ciò che siamo, diventare ciò che siamo capaci di diventare, questo è il solo fine della vita.

Premi importanti vinti: campionati italiani ifbb 2012 – ifbb european championships 2012 overall – arnold classic 2012 overall – arnold classic 2015 overall – nathalia melo classi 2015 overall – elvs praga 2015 – ifbb san josè pro 2017 (qualificante per Miss Olympia 2017) – partecipante miss Olympia 2017.

 

 

RiminiWellness, per il benessere in Italia giro d’affari da 10 miliardi

Crisi o non crisi al benessere in Italia non si rinuncia. Tra palestre, piscine, centri termali, Spa e servizi di estetica, infatti, si parla di un giro d’affari stimato in 10 miliardi di euro all’anno con 18 milioni di utenti coinvolti e 67.917 imprese attive nel 2017, in aumento dell’1,8% rispetto al 2016 con un boom di centri estetici e manicure.

La fotografia del settore arriva alla vigilia di RiminiWellness, l’appuntamento di Italian Exhibition Group dedicato a fitness e benessere, in programma alla fiera di Rimini e lungo tutta la Riviera romagnola dal 31 maggio al 3 giugno.

Negli ultimi cinque anni, dal 2012 al 2017, le imprese nostrane del settore sono aumentate del 4% con picchi del 45% per i servizi di manicure e pedicure, del 15% per gli istituti di bellezza, del 12% palestre e centri benessere.

La Lombardia è la capolista per numero di attività (25mila aziende), seguita dal Lazio (15mila) dove nel 2017 si è registrato l’incremento maggiore (+9,7%). Le altre regioni italiane in cui lo scorso anno è aumentato il numero di imprese del settore sono la Sardegna (+7,5%) il Friuli Venezia Giulia e la Calabria (+5,9%) e la Toscana (+5,8%).

In particolare, palestre, piscine, centri sportivi sono 20.200. La regione più “sportiva” è la Lombardia con 3.826 imprese pari al 19% del totale nazionale. Seguono Lazio (2.223 imprese, 11%), Emilia-Romagna (1.944 imprese, 9,6%), Veneto (1.635, 8,1%) e Toscana (1.632 , 8,1%). Prima tra le regioni del sud la Campania (7%).

Per quanto riguarda il termalismo, invece, troviamo al primo posto il Veneto, con 85 strutture, seguito da Toscana ed Emilia-Romagna. Complessivamente le imprese termali dislocate sul territorio nazionale sono 37.815, metà delle quali si trovano nelle Regioni del Nord Italia.

Ma chi sono i principali utilizzatori di queste strutture? La fascia di consumatori più ampia (il 32%) è quella che va dai 18 ai 25 anni, seguita dai 26-35enni (27%), da quella tra i 36 e i 45 anni (21%), 46-55 anni (14%), infine 56-65 anni (6%). Il 41% dei frequentatori di palestre e centri benessere è single, il 54% è sposato o convive e il 5% è divorziato o separato. A livello territoriale gli appassionati di fitness abitano soprattutto al Nord (il 56%, contro il 25% di chi vive al Centro e il 19% di chi vive al Sud).

La tredicesima edizione di RiminiWellness, che l’anno scorso ha richiamato oltre 268mila visitatori, ospiterà circa 400 aziende – dai produttori di macchine per l’attività fisica alle palestre, le scuole e le associazioni di categoria fino ai cultori del fisico, passando per le Spa del relax, le scienze riabilitative, la danza, ma anche il turismo e il design – occupando tutto il quartiere fieristico per un totale di 173mila metri quadri tra spazi indoor e outdoor con 46 palchi (5 per il pilates, 5 acqua, 6 danza, 4 indoor cycling, 17 fitness, 5 walking, 4 yoga) e la più grande area acqua mai realizzata indoor con 350 metri quadrati di vasche.

«RiminiWellness è la piattaforma di riferimento anche business in un comparto molto dinamico, grazie a un format unico che unisce anima consumer e anima professionale – dice Dice Andrea Ramberti, group brand manager Wellness & Leisure division di Italian Exhibition Group -. La scorsa edizione ha rappresentato un importante traguardo nella strategia di crescita internazionale, grazie alla creazione di partnership con i player esteri. Del resto, il carattere più marcato di questa manifestazione risiede nella capacità di anticipare le tendenze e catalizzare innovazioni da tutto il mondo».

Tra le novità della kermesse , il debutto – all’interno del circuito RiminiWellness Off che coinvolgerà 20 chilometri di costa – della Virgin Obstacle Race del 2 giugno, una corsa che unisce al running esercizi ispirati all’allenamento funzionale.

Manuela Di Febbo : tutto il resto è secondario.

 

 

Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Con questa bellissima frase di Steve Jobs che Manuela Di Febbo vuole aprire questa nostra intervista. Nata a Pescara segno zodiacale Gemelli, medaglia d’argento all’olympia amateur San Marino. Manuela è una è DONNA poliedrica, versatile, ama lo sport a 360° occhi castano chiaro e sguardo da falco Manuela da qualche mese ha firmato un contratto di sponsorizzazione, come atleta ufficiale, con la NP Sport, il nuovo marchio di integratori sportivi di ultima generazione che inaugurerà l’ingresso nel mercato del fitness al Rimini Wellness. Considerata una delle più importanti protagonista dello scenario Atleta bikini IFBB PRO league dell’Abruzzo, c’è una passione che fa da filo conduttore tra la sua vita privata e questo sport. Cintura gialla kick boxing, tra 5 anni Manuela si vede come una donna ancora in grande forma e con molta voglia di fare,  ma la cosa più importante di tutte, per lei, è il  coraggio di seguire i suoi sogni, il suo cuore,  le sue in intuizioni. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Manuela ci racconti in breve il tuo percorso formativo?

Sono laureata in giurisprudenza; mentre facevo la pratica da avvocato ho frequentato corsi per diploma da istruttrice di sala musicale (pump, fit boxe, TRX, total body, rebound, ecc.) e da istruttore di body building. Dopo qualche anno di lavoro in palestra come istruttrice di sala pesi ho preso il diploma da personal trainer ed ho iniziato a partecipare a master e corsi sull’alimentazione. Ho insegnato nelle sale musicali per 16 anni (fino a due anni fa) e da circa 4 anni lavoro solo come personal trainer e come consulente informativa sull’integrazione sportiva. Ad oggi possiamo dire che questo sport, oltre ad avermi dato la possibilità di trovare la mia dimensione, mi ha consentito di andare avanti anche a livello professionale permettendomi di lavorare appunto con questo nuovo marchio che cercherò di portare avanti nel migliore dei modi avendone testato con mano la qualità e l’affidabilità del prodotto: NP Sport

Per farti conoscere meglio ai nostri lettori gli atleti facciamo sempre una domanda di rito: come è nata questa tua passione?

Ho iniziato ad allenarmi in palestra con l’aerobica ai tempi dell’università finché un giorno ho messo piede in sala attrezzi per fare qualche esercizio in più per le gambe. Da quel giorno, ogni volta che finivo un corso di aerobica passavo una mezz’oretta nella sala e l’attrazione per quei “pezzi di ferro” cresceva giorno per giorno. Più mi allenavo con i pesi e più vedevo il mio corpo cambiare… l’amore per quel tipo di allenamento diventava sempre più forte, finché ho capito che quella era una passione e non qualcosa che mi piaceva solo per il fatto che desse risultati visibili. Volevo capirci sempre di più su ciò che stavo facendo e per questo studiavo, leggevo, mi informavo e provavo su mio corpo allenamenti e diete. Diciamo che sono stata la cavia di me stessa. Oggi posso dire che mi alleno seriamente da 18 anni senza sosta ma solo con il riposo di 10 giorni nel mese di agosto. Fortunatamente non ho mai avuto infortuni o problemi tali da impedirmi di allenarmi per dei tempi prolungati.

Cosa significa per te essere bella?  Per me una persona bella è quella che sta bene con se stessa

Oggi guardandoti allo specchio come ti definisci?

Mi definisco una persona generosa sempre aperta ad imparare dagli altri e ad insegnare agli altri. Purtroppo o per fortuna sono una perfezionista e questo a volte rende le cose più difficili.

Ci racconti tutto dall’inizio come ti sei avvicina a questo sport?

Come ho detto sopra, ho iniziato all’età di 21 anni frequentando corsi di aerobica. La sala pesi è arrivata piano piano. Dopo 2 anni di aerobica non vedevo grossi risultati sul mio corpo… dopo 8 mesi di allenamento in sala pesi ho visto il mio corpo cambiare, iniziare a modellarsi esattamente come io volevo. Con il tempo mi sono innamorata dei muscoli, li volevo disperatamente e più vedevo la difficoltà nel farli crescere, più li desideravo. Dopo 2 anni di dieta e allenamento mirati, (quindi all’età di 30), finalmente avevo i muscoli che volevo.
Come si può tornare indietro quando capisci che finalmente hai trovato la tua dimensione? Io non l’ho mai fatto… anzi quando tutto sembrava stabilizzarsi ho fatto un passo avanti finché 3 anni fa ho iniziato a gareggiare. Quindi parliamo di gare dopo 15 anni di allenamento. Non ho mai pensato di gareggiare prima perché l’allenamento era per me stessa e non per raggiungere un qualcosa. Mi allenavo e basta perché quello era il mio pane quotidiano. Poi quando vidi che c’era la categoria bikini nel body building pensai che era arrivato il momento, non di raccogliere i frutti, ma di venderli per vedere quanto potesse valere ciò che avevo fatto incondizionatamente per anni.

Cosa ti piace di questo sport?

La sensazione che questo tipo di allenamento riesce a generare dentro di me. Se dovessi descriverla non riuscirei a rendere l’idea

Pensi che questo spot ti abbia cambiato? e se sì in cosa?

Non so come potrei essere se non avessi incrociato questo sport. Certamente mi rendo conto che il body building mi ha formata fuori, perché mi ha dato un corpo che mi piace sempre di più nonostante il passare degli anni, e dentro, perché ha appagato e nutrito il senso di competizione con sé stessi che é sempre stato forte in me.

Molte volte si sente parlare di un eccessivo utilizzo di integratori tu cosa ne pensi a riguardo?

Io penso che l’informazione sia alla base di tutto. Molte persone non capiscono quali sono gli ingredienti principali di una ricetta pensando che tutti hanno lo stesso valore. Come dice la parola stessa sono “integratori” cioè elementi che integrano altre cose (che definirei prioritarie) per cui possono esserci o non esserci… dipende sempre da cosa si sta facendo.

Ci sono stati momenti scoraggianti in cui stavi per mollare tutto? : Mai, se ci riferiamo all’allenamento negli anni; qualche volta, se ci riferiamo alla preparazione per le gare anche se nello stesso momento in cui nella mia testa è passata l’idea di mollare e di non gareggiare, nell’istante successivo è arrivata la rabbia per aver solo pensato di mollare per cui la voglia di raggiungere l’obiettivo triplicava.

il tuo rapporto con l’ambizione?

Molto conflittuale… perché quando ottengo una cosa ne voglio un’altra che sia migliore di quella che ho

Come definisci il tuo stile o meglio che capo di abbigliamento non deve mai mancare nel tuo guardaroba?

scarpe da ginnastica e tacchi

Come ti piacerebbe essere ricordata da 100 anni?

Come una persona che ha fatto quello che voleva senza calpestare gli altri

Chi sono dei riferimenti o una persona in particolare che ti ha aiutato a nei momenti più difficili?

Non ce n’è una in particolare perché in ogni fase difficile della mia vita le persone che mi hanno voluto bene me l’hanno sempre dimostrato

Tre consigli che daresti per chi si avvicina a questo sport?

Perseveranza, coraggio e volontà

Ad un giovane atleta che voglia intraprendere un percorso di bodybuilding natural che consigli fondamentali daresti ?

Scegliere sempre persone capaci e competenti in grado di indirizzarlo in un percorso ad hoc per lui e capire che i risultati arrivano con i giusti tempi

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa di diverso a livello professionale e di formazione nella tua vita ? Se tornassi indietro sceglierei l’università che a mio tempo non feci (scienze motorie) per problematiche legate a distanze e a ragioni familiari

Un ultimo domanda … il senso della vita?

sapere cosa si vuole da questa unica vita che abbiamo

 

Doctor house: le vostre soluzioni al caso di Alvaro

QUESTA volta torna a proporci un nuovo caso il dottor Pier Luigi Bartoletti. Si tratta delle macchie rosse del signor Alvaro. Cosa saranno?
Mandateci le vostre risposte oggi e domani a rsalute@repubblica.it Tutte saranno pubblicate online ma solo la prima risposta esatta verrà pubblicata martedì prossimo, su RSalute. Molti lettori hanno risposto al quesito del caso precedente: “Doctor House, il caso del piccolo Giorgio”. La risposta oggi in edicola su RSalute.

IL CASO 
di Pier Luigi Bartoletti, medico di medicina generale, vice segretario nazionale Fimmg

Alvaro è un 69enne dinamico, con un po’ di pancia, ma attivo: la moglie, Liliana, è attenta all’alimentazione, lo controlla e gli fa fare analisi annuali di sangue, urine e sangue occulto delle feci. Alvaro è iperteso, ha l’acido urico nel sangue alto, per il resto, a parte una fastidiosa nicturia per la prostata un po’ ingrossata, nulla di che. Dopo la pensione ha avuto dei problemi che gli hanno provocato l’acne rosacea e una pitiriasi rosea di Gilbert, ma è tutto passato. Alvaro ha spesso degli episodi di candidosi e cinque anni fa dalle analisi era risultato un valore alterato nell’immunoelettroforesi proteica (una ipergammaglobulinemia policlonale) ma non c’era nulla di anomalo, solo da tenere in osservazione. Il primo maggio decide di andare al mare e Liliana nota sulla fascia lombare delle grosse chiazze rosse. “Alvaro, guarda che ti è ritornata la micosi, e pure bella forte, ma ti dà fastidio?”. “Neanche me ne sono accorto, ho solo un po’ di prurito”, le risponde lui. Il 2 maggio però va dal medico di famiglia, che guarda le chiazze: sono diseguali, circa 10 dietro la fascia lombare, un po’ rilevate, non pruriginose, molto rosse. “E adesso che cosa mi sono preso? Eppure non ho problemi, mi sono pure iscritto a nuoto e ho iniziato la dieta. Non sento prurito come quando mi viene la candida, cosa ne pensa dottore?”.

Il medico gli prescrive le analisi e al controllo successivo non nota alterazioni, solo l’acido urico un po’ alto. Ma le chiazze sono sempre lì. “Le analisi sono in ordine – dice il medico – non vorrei fosse un’allergia, ti prescrivo una consulenza dermatologica”. Il dermatologo gli dà una crema base e un antimicotico locale, però dice ad Alvaro che è meglio fare una biopsia. E dopo 20 giorni arrivano i risultati…

Celiachia, in Europa l’80% dei casi non è ancora diagnosticato

LA CELIACHIA è la malattia cronica legata all’alimentazione più diffusa tra i bambini in Italia e in Europa. Tuttavia gli esperti ritengono che in Europa oltre l’80% dei casi non sia ancora stato diagnosticato. Con una prevalenza in continua crescita, questa condizione non diagnosticata espone larga parte della popolazione al rischio di sviluppare problemi di salute e complicanze. In Italia i pazienti diagnosticati sono soltanto 200.000 – di cui solo 21.277 sono i bambini diagnosticati fino ai 10 anni -, quando si attendono almeno 600.000 celiaci. Lo rileva l’Aic, l’Associazione italiana celiachia, in occasione della Giornata Mondiale della Celiachia, il 16 maggio.

La malattia ha come terapia una rigorosa dieta senza glutine ed è sempre più nota. Nonostante questo il tempo medio di attesa della diagnosi può raggiungere gli otto anni a livello europeo, mentre in Italia sono 6 gli anni di accesso all’Servizio sanitario nazionale prima di sapere per certo di essere celiaci. La patologia può presentarsi a qualsiasi età, compreso lo svezzamento, quando viene introdotto il glutine, nell’infanzia e nell’adolescenza.

“In particolare nei bambini – commenta Caterina Pilo, Direttore Generale Aic – è essenziale la diagnosi precoce, per tutelare il processo di crescita e lo sviluppo, gestendo nel migliore dei modi i sintomi. Se la celiachia non viene diagnosticata, i piccoli possono incorrere in severe complicanze, tra cui perdita di peso, problemi nella crescita, ritardo della pubertà, stanchezza cronica e osteoporosi”.

Per rispondere al problema delle diagnosi nascoste, gli esperti e le associazioni pazienti di tutta Europa sono impegnati a sensibilizzare per la diffusione di linee guida per migliorare la performance di diagnosi nei bambini. In Italia l’Associazione pazienti ha contribuito alla diffusione del “Protocollo per la diagnosi e il follow up della celiachia”, che prevede, tra l’altro, particolari linee guida per la diagnosi nei bambini e negli

adolescenti. A livello europeo è stato diffuso anche un manifesto per migliorare la diagnosi nei bambini.

Tiroide, quoziente di intelligenza più basso se c’è carenza di iodio

La Settimana mondiale si celebra dal 21 al 27 maggio. Gli esperti spiegano come mantenere efficiente questo organo che è la ‘centralina energetica’ di tutto l’organismo

FINO al 50% dei neonati è esposto ad una lieve carenza di iodio che può compromettere il loro sviluppo cerebrale e di conseguenza abbassare il quoziente di intelligenza. Per questo di recente  gli scienziati del progetto EUthyroid, promosso dall’Unione europea e sostenuto da molte organizzazioni, hanno firmato la dichiarazione di Cracovia presentata all’Università Jagiellonian nella quale chiedono ai decisori politici di sostenere le misure necessarie per eliminare questa carenza. L’attenzione sul giusto apporto di iodio torna alta in prossimità della Settimana mondiale della tiroideche si celebra dal 21 al 27 maggio con numerose iniziative anche nel nostro paese. Sono oltre 6 milioni gli italiani con un problema a questa ghiandola che, quando non funziona correttamente, si riflette sul funzionamento di tutto il corpo

• IODIO E QUOZIENTE DI INTELLIGENZA
Secondo gli esperti, in molti Paesi europei con programmi che prevedono la fortificazione del sale da cucina con iodio, fino al 50% dei neonati sono comunque esposti ad una lieve carenza iodica e pertanto il loro potenziale cognitivo è a rischio. Gli esperti sono preoccupati anche per le conseguenze in età pediatrica e negli adolescenti.  “Anche una carenza iodica di grado moderato – precisa Ivana Rabbone, Vicepresidente SIEDP, Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica – può portare al mancato raggiungimento del potenziale intellettivo del bambino con una riduzione di 10-15 punti di quoziente intellettivo; per questo è in atto un progetto formativo sul tema della iodoprofilassi indirizzato agli insegnanti ella Scuola Primaria e Secondaria”. Ecco perché nella Dichiarazione di Cracovia, firmata a fine aprile, gli scienziati chiedono alle autorità e ai decisori politici di armonizzare l’obbligatorietà del sale arricchito di iodio per assicurare un libero scambio di cibi fortificati e anche mangimi per gli animali in tutta Europa. Per firmare la Dichiarazione: www.iodinedeclaration.eu 

Fai la tua domanda all’esperto

• PERCHE’ E’ IMPORTANTE
Insomma, lo iodio è fondamentale per mantenere in buone condizioni la tiroide. “In tutte le fasi della vita la causa più frequente di patologia tiroidea – spiega Antonella Olivieri, responsabile dell’ Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia-OSNAMI – è la carenza nutrizionale di iodio. Poiché questo sale minerale non è prodotto dal nostro organismo ma lo assumiamo attraverso l’alimentazione, è facile comprendere che la prevenzione di molte patologie tiroidee può essere realizzata con successo se viene garantito alla popolazione un adeguato apporto nutrizionale di iodio”.

• LA SITUAZIONE IN ITALIA
Com’è la situazione nel nostro paese? In base ai dati dell’ultimo rapporto dell’OSNAMI dell’Istituto Superiore di Sanità i bambini di Liguria, Toscana, Marche, Lazio e di alcune aree della Sicilia hanno raggiunto la condizione di iodosufficienza, grazie all’utilizzo diffuso del sale iodato. Anche la frequenza di gozzo in età scolare si è notevolmente ridotta nel nostro Paese e oggi questa patologia può dirsi sconfitta in Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia.  Inoltre, il TSH neonatale, ossia il marcatore che viene utilizzato nello screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito e che indica lo stato nutrizionale iodico della popolazione dei neonati e, indirettamente, delle loro madri, mostra un trend in netta discesa: 6.4% nel 2004, 5.9% nel 2015, 5.3% nel 2017.

 QUANTO IODIO SERVE OGNI GIORNO
Come capire quanto iodio dobbiamo assumere ogni giorno? “Il fabbisogno quotidiano stimato di iodio – spiega Massimo Tonacchera, Segretario AIT, Associazione Italiana della Tiroide – è di 150 microgrammi per gli adulti, 90 per i bambini fino a 6 anni, 120 per i bambini in età scolare e 250 per le donne in gravidanza e durante l’allattamento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda, quindi, l’utilizzo di sale iodato e, se necessario, una quantità supplementare di iodio tramite l’assunzione di integratori, in special modo durante la gravidanza e l’allattamento”. Oltre che assumendo sale iodato, questa sostanza si può consumare anche scegliendo alcuni alimenti arricchiti: “Con una sperimentazione – prosegue Tonacchera – si è visto che mangiando patate e carote iodate il nostro tenore di iodio è aumentato del 20%”.

• LA TIROIDE COME ‘CENTRALINA’ ENERGETICA
La tiroide è una ghiandola molto piccola che produce però un ormone importantissimo per tutto il corpo, la tiroxina. “Possiamo dire – spiega Paolo Vitti, Presidente SIE, Società Italiana di Endocrinologia, coordinatore e responsabile scientifico della Settimana Mondiale della Tiroide -che è la ‘centralina’ che regola l’energia di tutto il nostro organismo svolgendo una serie di funzioni vitali come la regolazione del metabolismo, la produzione di calore, il controllo del ritmo cardiaco, lo sviluppo del sistema nervoso, l’accrescimento corporeo, la forza muscolare e molto altro”.

• LE MALATTIE PIU’ DIFFUSE 
La malattia della tiroide più frequente è la tiroidite di Hashimoto,infiammazione cronica autoimmune, che può presentarsi a tutte le età. Molto subdola è la forma post-partum che, condizionando l’umore e il benessere della neo-mamma, viene frequentemente scambiata per depressione e non trattata. “Esiste anche una malattia della tiroide da eccesso di funzione, l’ipertiroidismo, che sprigiona il massimo dell’energia dal nostro organismo spingendo sull’acceleratore della funzione di tutti gli organi con un bilancio spesso negativo a discapito del peso e perdita di massa muscolare” prosegue Vincenzo Toscano, Presidente AME, Associazione Medici Endocrinologi.

• I SINTOMI CHE QUALCOSA NON VA 
Come capire che c’è un problema alla tiroide? “Il campanello d’allarme della ridotta funzione della tiroide – afferma Toscano – è proprio il facile affaticamento, il tono depresso dell’umore, l’anemia e la caduta dei capelli. Tuttavia, questi sintomi sono comuni a molte altre patologie ed è quindi importante creare cultura e sensibilità su questa ghiandola per poter fare diagnosi precoci”.

• I FALSI MITI SULLA TIROIDE 
Quando la tiroide funziona male si ingrassa? E andare al mare fa bene o male per lo iodio che si respira? La tiroide si può curare con le alghe? Sono alcune delle domande più frequenti che la gente comune si pone riguardo a questo organo. “Se si è profondamente ipotiroidei – evidenzia Tonacchera – si sta molto male da tanto tempo e non si assume la terapia, si può avere un aumento del peso corporeo, ma a quel punto si ha anche un cuore che batte male, i capelli vanno via, la pelle secca. Si hanno tutta una serie di sintomi molto più complessi. Ma se una persona con un problema tiroideo in terapia ingrassa non è colpa della tiroide: ingrassa perché mangia di più o si muove poco”. Anche quella del metabolismo lento è un’altra credenza da sfatare: “Il metabolismo – aggiunge Tonacchera – è geneticamente determinato. Ognuno di noi ha un suo metabolismo, ci sono delle persone che aumentano o diminuiscono di peso più facilmente rispetto ad altre, ma quello che conta sempre è l’alimentazione, l’introito calorico, e il dispendio calorico, cioè l’attività fisica”.
Chiedi all’endocrinologo

• ‘TIROIDE E’ ENERGIA’: LA SETTIMANA PER LA PREVENZIONE 
Quest’anno il tema della Settimana Mondiale della Tiroide, organizzata con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, è “TIROIDE È ENERGIA” e ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui problemi connessi alle malattie della tiroide e alla loro prevenzione. In Italia saranno organizzate diverse iniziative di screening e incontri informativi sulle patologie tiroidee; per informazioni è possibile consultare il sito www.settimanamondialedellatiroide.ite la pagina Facebook dedicata “Settimana Mondiale della Tiroide”.

 FONTE REPUBBLICA

Lingerie e costumi da bagno per donne stomizzate

CONVIVERE con una malattia infiammatoria cronica dell’intestino (Mici), come morbo di Crohn, colite ulcerosa o le cosiddette coliti indeterminate, vuol dire spesso avere a che fare con una stomia. Ossia con una sacca esterna applicata sulla parete addominale e in diretta comunicazione con l’intestino, destinata alla raccolta degli effluvi che chi è stato trattato chirurgicamente per colpa di una Mici a volte non può trattenere. Una condizione di vita particolare, di cui si torna oggi a parlare in occasione della giornata mondiale delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino, organizzata in Italia dall’Associazione Nazionale Amici Onlus, e che, come fanno sapere dalla Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati, “oggi può essere affrontata e gestita in modo soddisfacente, senza pregiudicare la vita di relazione del portatore né farne un handicappato ma bensì, dopo la fase acuta della malattia, permettergli il ritorno alla vita”.

• LINGERIE E COSTUMI DA BAGNO
Ed è proprio al miglioramento della qualità della vita degli stomizzati (circa 70mila persone solo in Italia) che sono rivolte iniziative come quella di Samia Kouider, che soffre di morbo di Crohn e che ha creato ostomyPride, la prima linea di biancheria intima e green, interamente made in Italy per persone stomizzate: “Non esistevano soluzioni del genere in Italia”, ha spiegato. “Con la stomia, per me è iniziata una nuova vita, in cui ho dovuto imparare a convivere con una sacca attaccata al mio corpo. Per questo, ho disegnato una linea di biancheria intima e costumi da bagno antiallergenici e antibatterici, che abbina comfort, funzionalità ed estetica facendo sentire chi li indossa più in armonia con se stesso e con gli altri”.

• LE MICI
Come suggerisce il nome, le Mici sono tutte le malattie caratterizzate da un’infiammazione della mucosa intestinale. Tale reazione infiammatoria, acuta o cronica, provoca un progressivo danno mucosale che, a sua volta, induce una serie di ulcere e sintomi invalidanti, tra cui diarrea, dolore addominale, febbricola, sanguinamento intestinale, dimagrimento e stanchezza. Un gruppo di patologie che, nel complesso, colpiscono circa una persona su 1000 (con un’incidenza di 7-10 nuovi casi su 100mila persone), per un totale di circa 5 milioni di pazienti in tutto il mondo di cui 2 milioni e mezzo in Europa e 200mila in Italia. Si tratta di malattie dallo spettro clinico estremamente variabile, i cui sintomi possono talvolta essere molto subdoli e rendere difficile una diagnosi tempestiva. La malattia di Crohn, in particolare, interessa di solito l’ultima parte dell’intestino tenue ed è caratterizzata da ulcere spesso alternate a tratti di intestino sano, che se non curate possono creare restringimenti intestinali o lesioni agli organi circostanti; la colite ulcerosa, invece, colpisce primariamente la mucosa del retto e può estendersi a parte o tutto il colon in modo continuo. Anche in questo caso, si tratta di una malattia caratterizzata da un’infiammazione cronica che causa lesioni ulcerose e il suo andamento è caratterizzato dall’alternarsi di episodi acuti seguiti da periodi di remissione clinica

• LE INIZIATIVE
Sono tante le iniziative previste per celebrare la giornata mondiale delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino. Da segnalare anzitutto la scenografica illuminazione in viola (il colore ufficiale della campagna) di diversi monumenti italiani, a Verona, Reggio Emilia, Firenze e molte altre città. Ma anche l’incontro Amici 2.0 Evolution, in programma a Roma, un evento che vedrà medici e pazienti sedersi a una tavola rotonda per condividere informazioni e criticità (l’hashtag per seguire via social l’appuntamento è #VorreiCheIlMioMedicoSapesseChe) e diverse altre sessioni parallele, che copriranno, tra le altre cose, il tema dell’alimentazione per persone con malattie croniche intestinali e la gestione familiare di pazienti pediatrici. Per chi volesse approfondire ulteriormente il tema, segnaliamo inoltre Tina non ci sta, un romanzo di Malvina Massaro edito a febbraio 2018 e “dedicato a chi convive con la malattia di Crohn, a chi la cura, a chi sta vivendo la sua pausa forzata in ospedale, a chi sta per uscirne con qualche novità”.

La pelle come le piante, più giovani con la fotosintesi

Fino a domenica oltre 2500 specialisti riuniti a Roma per il Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica. Tante le novità per combattere le rughe senza punturine

VOGLIA di un viso più giovane, tonico e luminoso, ma paura degli aghi? Non serve farsi coraggio e sottoporsi alle punturine perché oggi la medicina estetica ha nuove armi più dolci pensate per chi soffre di agofobia, il terrore degli aghi. Le novità per il ringiovanimento del volto e soprattutto il photo-ageing sono al centro del 39° Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica (Sime) che si svolge fino a domenica 20 a Roma e ospita ben 2500 medici.

• FOTODINAMICA, LA LUCE CHE RINGIOVANISCE
Ripristinare il turgore e la densità della pelle grazie a una luce a led. È il principio su cui si basa la Fotodinamica, una terapia non chirurgica di elezione per alcune lesioni dell’epidermide quali tumori basocellulari piani. Ora viene utilizzata anche per combattere l’acne e il photo-ageing, ovvero l’invecchiamento provocato dai raggi solari. È indicato soprattutto dopo i 50 anni e può bastare un trattamento una volta al mese.

• COME SI ESEGUE
“Prima si applica sul volto una crema che viene attivata grazie all’acido delta-aminolevulinico e che deve restare in posa per 2-3 ore – spiega Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica – si tratta di una sostanza fotosensibilizzante che a sua volta viene attivata da una fonte luminosa che colpisce l’area danneggiata favorendo il ringiovanimento cutaneo”. Il trattamento funziona anche se, anziché esporsi ad una sorgente luminosa artificiale, ci si espone alla luce del sole per 15-20 minuti. “Questo significa – aggiunge Bartoletti – che contrariamente a quanto accade per i classici peeling a base di acido glicolico o piruvico che non si possono più fare quando inizia la bella stagione, la fotodinamica si può fare anche in questo periodo dell’anno”.

• FOTONICA, LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA DELLA PELLE
Tra le novità più recenti di cui si parlerà al congresso, c’è la tecnologia biofotonica, un trattamento estetico di nuova generazione in grado di stimolare nelle profondità del derma la produzione di collagene con una tecnica ispirata alla fotosintesi clorofilliana. “Si tratta di una tecnica non invasiva priva di effetti collaterali che agisce sfruttando il potere della luce blu per stimolare in profondità la produzione di collagene – spiega Maria Gabriella Di Russo, docente di Medicina Estetica al Master dell’Università di Pavia – Si basa sull’interazione tra fotoni e fibroblasti, cellule del nostro derma preposte alla produzione del collagene”. Questa tecnologia è in grado di arginare gli effetti di tutti i tipi di invecchiamento, riduce le rughe sottili in particolare nella zona del contorno occhi e delle labbra, oltre che attenuare la dimensione dei pori, delle cicatrici con un globale miglioramento della texture, della compattezza e della luminosità cutanea.

• COME SI ESEGUE
Per ottenere un effetto antiage visibile è necessario sottoporsi a un ciclo di quattro sedute di cui una ogni quindici giorni. Durante la seduta, l’area da trattare viso, collo, e decolleté oppure dorso delle mani viene preliminarmente detersa: “Si fanno indossare occhialini protettivi e si proteggono le aree tatuate – spiega Di Russo – Si applica poi uno strato di 2 mm uniforme del gel fotoconvertitore, si posiziona la lampada multiled a una distanza di circa 5 cm e si attiva il trattamento, poi si rimuove il gel, si idrata la cute trattata con una maschera lasciata in posa per altri quindici minuti, infine il paziente può truccarsi e tornare alla sua routine”. Al termine del ciclo di trattamenti, il numero di fibre di collagene è in media maggiore del 400 per cento.

• LA MEDICINA RIGENERATIVA
Grande attenzione al Congresso anche per la medicina rigenerativa: “Con la biostimolazione si iniettano sostanze nel derma capaci di dare “vitalità” alle cellule e aumentare la produzione di collagene – spiega Bartoletti – è il caso, ad esempio, del plasma arricchito in piastrine: sangue che viene prelevato e “centrifugato” in modo da ricavarne un siero ricco di piastrine che viene poi re-iniettato nel derma del paziente stesso”. Proprio come quando si attiva il processo di guarigione di una ferita, le piastrine entrano in azione coagulando e liberando le sostanze necessarie alla rigenerazione (fattori di crescita), stimolando così i fibroblasti alla produzione di collagene. L’effetto è quello di una pelle più tonica, con una luminosità maggiore, rosea e al tatto tonica.

• COME SI ESEGUE
Si tratta di un trattamento un po’ difficile da eseguire perché le piastrine non possono essere usate nello studio del medico ma solo in ospedale dove c’è un servizio di ematologia, ma ci sono ormai diversi studi medici che si sono convenzionati con studi di ematologia. “Si preleva una fiala di sangue che viene conservato in una provetta ad hoc che viene poi messa nella centrifuga per 6 minuti a tremila giri – aggiunge l’esperto –  questa rotazione fa separare la parte rossa e la parte bianca del sangue, il gel separatore dove rimane plasma, piastrine e globuli bianchi. A questo punto, il plasma viene iniettato con un ago molto sottile nel derma del viso. Alla fine, si formano dei piccoli ‘confettini’ bianchi che vanno via dopo un paio d’ore”.

•  IL PROBLEMA DELLE MACCHIE
Uno dei crucci maggiori delle donne, dopo le rughe, sono le macchie marroni o grigio-marroni che compaiono sul viso, sul décolleté o sul dorso delle mani. “Il melasma è causato da una iperpigmentazione della pelle – fa notare Antonio Pulvirenti, docente della Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale Fateenefratelli. I melanociti, le cellule dell’epidermide deputate alla produzione della melanina, producono cioè una quantità eccessiva del pigmento, dando origine alle discromie, cioè alle antiestetiche macchie”.

•  COME COMBATTERE LE MACCHIE
Come eliminarle? La terapia più utilizzata per il trattamento delle macchie è il peeling chimico che provoca un’accelerata esfoliazione della parte superficiale della pelle portando a un rinnovamento degli strati più superficiali nella stessa pelle. “Il protocollo di metodiche integrate per la cura ed il trattamento del melasma – prosegue Pulvirenti – prevede l’utilizzo di una strategia fisica con l’utilizzo di sistemi laser di ultima generazione con tecnologia a picosecondi (unità di tempo pari a un millesimo di miliardesimo di secondo), che permette di frammentare la melanina in piccolissime parti senza danneggiare la pelle e riequilibra il procprocesso di melanogenesi delle cellule melanocitarie. Viene poi impiegata una strategia chimica, ovvero una maschera depigmentante, e l’integrazione di nutraceutici specifici che possano aiutare dall’interno la cura di questo inestetismo”.

Roma, personal trainer molestava e faceva prostituire le sue clienti: arrestato

«Cagnetta», questo il nomignolo con cui chiamava una delle sue giovani vittime un personal trainer, arrestato dalla polizia di Stato con l’accusa di aver indotto alla prostituzione almeno tre ragazze. C.M., queste le iniziali del 46enne, sfruttando il suo bell’aspetto e la spiccata capacità di convincimento, aveva fatto credere ad alcune ragazze che, per arrivare ad avere una perfetta forma fisica, dovevano prestarsi ad un gioco in cui lui le sottoponeva a punizioni ed umiliazioni a sfondo sessuale, soprattutto attraverso la pratica del bondage. L’uomo, vinte le ritrosie delle vittime e dopo aver goduto lui stesso dei favori delle ragazze, le ha convinte a prostituirsi organizzando degli incontri, anche di sesso a tre, in vari alberghi della capitale.

Era lo stesso C.M. a fissare le tariffe, che andavano dai 130 ai 300 euro per incontri con due ragazze. Le vittime, subito dopo i rapporti, dovevano consegnare tutto il denaro al personal trainer nel suo studio. Ad incrinare il muro del silenzio sono stati gli amici dell’ultima vittima, che si sono rivolti al commissariato San Paolo, diretto da Massimiliano Maset. Gli investigatori, subito intervenuti, hanno trovato la ragazza, poco più che ventenne, mentre stava per incontrare un cliente. Con i poliziotti la ragazza è riuscita a confidarsi raccontando, oltre a quanto successo nel recente passato, anche che, dopo poche ore, sempre come disposto dal suo aguzzino, doveva incontrare un’altra vittima per fare sesso a tre con un altro cliente. Gli investigatori sono così riusciti a trovare anche l’altra giovane vittima, che, davanti agli agenti, è crollata raccontando tutto.

La giornata delle due ragazze doveva concludersi con la consegna dei soldi, così gli investigatori hanno organizzato un blitz: appena le due vittime sono uscite hanno bussato allo studio del personal trainer. Subito gli agenti hanno notato, su una consolle, della cocaina. Estendendo la perquisizione hanno trovato i 430 euro appena consegnati dalle vittime che erano stati fotocopiati, alcuni sex toys dedicati al bondage e lo smartphone usato per organizzare gli incontri erotici. Dalle indagini successive è emerso il coinvolgimento di una terza ragazza che, da vittima di C.M. , sarebbe diventata poi complice del personal trainer gestendo gli incontri delle ragazze. È stato anche accertato che la cocaina faceva parte del rituale di convincimento. L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Regina Coeli a disposizione della Magistratura.