Antonio Valente anas ABSTRACT: Il valico del Col di Tenda, sin dai tempi della Repubblica di Roma, ha rappresentato una fondamentale via di passaggio attraverso le Alpi del sud;

ABSTRACT: Il valico del Col di Tenda, sin dai tempi della Repubblica di Roma, ha rappresentato una fondamentale via di passaggio attraverso le Alpi del sud; i primi tentativi di creare un collegamento più agevole attraverso un traforo risalgono al 1600, ma la costruzione venne ultimata solo nel 1882. Dopo aver percorso una buona parte di storia l’opera risultava ormai inadeguata rispetto ai moderni standard di sicurezza che la circolazione stradale esige, soprattutto per la particolare funzione di collegamento trasfrontaliero tra Italia e Francia. Il nuovo tunnel è stato perciò pensato, progettato e realizzato per possedere le caratteristiche di modernità e sicurezza individuate attraverso una stretta collaborazione tra le due nazioni. Si accennerà quindi alla storia, al progetto e alla realizzazione del vecchio traforo per poi introdurre il progetto della nuova opera, illustrando le sue peculiarità in termini di problematiche progettuali, studi condotti, tecnologie costruttive e dotazioni di sicurezza.

1.   Introduzione

Nella progettazione di opere di ingegneria civile l’inserimento di costruzioni in sotterraneo consente di creare vie di comunicazione in quei territori in cui risulta impossibile o comunque insoddisfacente, in termini di esigenze progettuali, la scelta di un percorso di superficie. Il territorio italiano è prevalentemente costituito da rilievi montuosi, perciò si ricorre spesso alle opere in sotterraneo per semplificare e velocizzare le vie di comunicazione stradali e ferroviarie; caratteristico è il problema dell’attraversamento degli Appennini, che fanno da spina dorsale a tutto il paese, e delle Alpi, che costituiscono un imponente confine naturale di separazione con il resto del continente europeo.

I trafori realizzati o in corso di realizzazione attraverso le Alpi costituiscono perciò importanti opere di ingegneria, sia per le loro caratteristiche tecniche, sia per la fondamentale funzione di connessione territoriale.

Figure 1: Grandi trafori alpini

Il valico del Col di Tenda, in particolare, si inserisce nell’itinerario europeo E74, realizzando una connessione diretta tra l’Italia e il resto del continente.

2.   L’importanza del collegamento del Col di Tenda

Fin dalla sua costruzione negli anni 1873-1882, il Col di Tenda ha rappresentato uno dei principali valichi delle Alpi del sud, poiché si colloca su una direttrice che consente un collegamento diretto della pianura padana (provincie di Cuneo e Torino) con la Costa Azzurra e la Costa Ligure, attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime lungo la valle Vermenagna (in Italia) e la valle della Roya (in Francia). Più in particolare, attraverso la S.S.20, dalla città di Cuneo si raggiunge il Colle di Tenda in direzione sud, si supera la galleria di valico ed il confine (1.320 m.s.l.m.) e si prosegue in Francia lungo la RN204.

Figure 2: Confine tra Italia e Francia

2.1   Storia dell’attraversamento

Già durante la Repubblica Romana la zona in cui si colloca il valico del Colle di Tenda era stata identificata come punto di delimitazione tra la Gallia Cisalpina e la Gallia Narbonense. Se ne trova menzione in un documento risalente al 1178, che riporta le tappe che un viandante incontrava lungo i sentieri che collegavano Ventimiglia a Borgo San Dalmazzo. Questi luoghi sono stati, infatti, attraversati nei secoli dai pellegrini diretti a Santiago de Compostela, e costituivano inoltre zona di passaggio per il commercio del sale, poiché dalla valle Roya, attraverso il passo di Tenda, le saline del mediterraneo venivano collegate con le pianure del Piemonte.

L’importanza del Colle di Tenda è inoltre testimoniata dalla ricca storiografia che tiene memoria delle vicissitudini di questa zona di attraversamento col succedersi dei poteri. Già nel 1614, durante il Ducato dei Savoia, ci furono i primi tentativi di scavo della galleria; nell’anno 1633 in una relazione inviata al duca di Savoia, come aggiornamento dei lavori in corso e delle spese, si racconta del difficoltoso scavo di soli pochi metri di galleria, proponendo un nuovo approccio in un’altra zona del colle. Le testimonianze dei primi tentativi sono tutt’ora visibili alla quota 1.470m, dove è presente un foro con un raggio di circa 2,50m che si addentra nella roccia per qualche decina di metri. Il tentativo è stato abbandonato nell’anno 1784, sotto il regno di Vittorio Amedeo III Re di Sardegna, probabilmente per le difficoltà incontrate, poiché si incontrarono i flysch argillosi, attraverso un visibile piano di sovrascorrimento, invece che nei tenaci calcari giurassici.

INSERISCI GLI ALTRI DISEGNI DI COSTRUZIONE DEL VECCHIO TUNNEL: LE SEZ. TRASV. DI COSTRUZIONE

2.2   Rinnovamento dell’infrastruttura

Dopo oltre un secolo di attività si è resa evidente la necessità di adeguare uno dei collegamenti più antichi ed importanti tra due nazioni confinanti, Francia e Italia, alle moderne esigenze di sicurezza che la circolazione stradale esige. In particolare risultava ormai palese l’inadeguatezza della sagoma limite, tale da non consentire il transito nei due sensi di marcia dei mezzi pesanti, e la vetustà strutturale, manifestatasi con dissesti iniziati a metà del secolo scorso.

L’esigenza di progettare un nuovo collegamento era stata esplicitata nelle indicazioni espresse dalla Commissione Intergovernativa per il Miglioramento dei Collegamenti Franco-Italiani nelle Alpi del Sud (CIG), per la quale “la sicurezza del tunnel stradale del Tenda rappresentava una priorità assoluta”. Già dalla prima riunione d’insediamento della CIG si procedette all’esame delle soluzioni progettuali elaborate nell’anno 2000 dal gruppo di lavoro Italo-Francese (ANAS-DDE-CETU) per la messa in sicurezza del tunnel stradale del Colle di Tenda.

Figure 4: Galleria esistente

Si decise inoltre, successivamente,  di costituire un gruppo di lavoro che si dedicasse allo sviluppo del progetto preliminare dell’opera. A valle di queste attività fu individuata come preferibile una soluzione detta “Alta”, cioè con una configurazione composta da due gallerie mono-direzionali ad una corsia di traffico, prevedendo la realizzazione di una canna nuova e l’alesaggio del tunnel esistente. Questa scelta venne condivisa dai due Governi e fu dato mandato di procedere con le attività di progettazione e di acquisizione dei permessi necessari per l’avvio dei lavori nei due paesi.

Inoltre fu deciso di procedere con un unico appalto comprensivo di tutti i lavori previsti, sia in territorio italiano sia in quello francese, in sotterraneo e all’aperto. All’Italia fu affidata la responsabilità di procedere alle attività di gara d’appalto, di affidamento dei lavori e di controllo degli stessi secondo un rapporto internazionale regolato da un trattato appositamente redatto; si decise inoltre che, acquisiti tutti i pareri e le autorizzazioni delle rispettive nazioni, il progetto definitivo sarebbe stato redatto dall’ANAS, per essere poi messo in gara secondo gli standard e le normative italiane.

Lo scopo della nuova opera era principalmente quello di realizzare un incremento delle condizioni di sicurezza della viabilità in generale, infatti, oltre ai lavori di adeguamento della viabilità di accesso sul versante francese e all’eliminazione di due dei quattro tornanti attualmente presenti, erano stati previsti anche interventi di miglioramento delle condizioni di alcune strade locali; si realizzava in definitiva una notevole diminuzione dei tempi di percorrenza.

3.   Progetto del nuovo Tunnel del Col di Tenda

In questo contesto è stato fondamentale progettare un intervento che garantisse un collegamento in grado di fornire un servizio efficiente, sicuro e continuo, anche in condizioni di eventi eccezionali, inserendolo in una situazione già esistente.

A valle di tutte le valutazione e gli studi condotti, è stato scelto di realizzare l’allargamento dell’attuale traforo e una nuova galleria naturale in affiancamento a quella esistente, mantenendo un interasse di 30m, con collegamenti tramite by-pass pedonali e carrabili, in modo da assicurare due vie di passaggio, in linea con i più moderni standard di sicurezza, e mantenere il traffico continuo sia durante le lavorazioni che nel caso di blocco di una delle due canne per un qualsiasi evento eccezionale e distruttivo, compresi incendi, dissesti o altri eventi naturali. La sezione tipo corrente è riportata di seguito:

Figure 5: Sezione tipo di progetto definitivo del nuovo tunnel

Le caratteristiche sono state determinate tenendo conto delle esigenze manifestate dalla CIG:

  • piattaforma stradale carrabile di 6,5 m di larghezza complessiva;
  • banchina in sinistra di 30 cm;
  • una corsia di marcia di 3,50 m;
  • una corsia di emergenza di 2,70 m.
  • altezze libere garantite, misurate sulla verticale, saranno: 4,80m–5,00m–4,80m.

La sezione è completata con elementi marginali su entrambi i lati della galleria, costituiti da marciapiedi destinati alla posa in opera di componenti impiantistiche scelte per far fronte alle particolari esigenze di sicurezza; il progetto prevede infatti l’esercizio della canna esistente durante i lavori di realizzazione della nuova e lo spostamento del traffico sulla nuova durante i lavori di alesaggio dell’esistente. Questa configurazione ha richiesto uno studio ad hoc delle dotazioni impiantistiche e delle problematiche legate alla sicurezza, e tutto è stato riassunto in un “documento di sicurezza”, assieme ad una analisi di rischio condotta sulla base della normativa europea e in accordo con le “Linee guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali” emanate dall’ANAS. Tale documento infine è stato approvato dal comitato di sicurezza della CIG.

3.1   Studi e indagini condotti

Figure 6: Zona del sovrascorrimento del Col di Tenda

Nella fase propedeutica all’elaborazione del Progetto Definitivo, ad integrazione di quanto svolto nel corso del Progetto Preliminare, è stata condotta una ricca campagna di indagini comprendente:

  • 12 rilievi geologici di superficie per l’analisi strutturale dell’ammasso roccioso;
  • 39 sondaggi geognostici a carotaggio continuo in galleria e 4 sondaggi profondi;
  • 4 stendimenti sismici in corrispondenza dell’imbocco Nord;
  • studio di un affioramento visibile all’interno del tunnel;
  • indagini idrogeologiche;
  • prove di laboratorio su provini ricavati da sondaggi a carotaggio continuo;
  • 46 colonne stratigrafiche esterni e in galleria;
  • indagini di scansione laser e georadar in galleria.

Sono state individuate le tratte di galleria a comportamento geotecnicamente omogeneo, interessate dallo scavo e i relativi parametri geotecnici necessari alla progettazione; l’ammasso è stato diviso nelle seguenti tratte omogenee (partendo dal lato Italia):

  • Detrito di origine morenica a granulometria ghiaiosa;
  • Flysch di origine eocenica intensamente fratturato;
  • Calcari intensamente fratturati e frantumati;
  • Flysch di origine eocenica;
  • Anidriti compatte;
  • Carniole localmente pulverulente .

Si è inoltre attentamente valutata la possibilità di interferenza diretta e/o indiretta con il bacino acquifero che alimenta la sorgente dell’acquedotto delle Langhe, posta all’interno della galleria ferroviaria che corre a quota più bassa dell’attuale tunnel stradale. Si concluse che lo scavo avrebbe interessato la falda per i primi 800 m circa dall’imbocco italiano, e cautelativamente si individuò una sezione di scavo completamente impermeabilizzata per tutto il tratto di interesse dell’acquifero, per ridurre al minimo un eventuale drenaggio delle acque.

3.2   Il profilo geomeccanic

Figure 7: Profilo geomeccanico

Come è riscontrabile dal profilo, l’imbocco Italiano si intesta nella formazione morenica, composta da materiale prevalentemente sciolto a granulometria ghiaiosa con clasti eterometrici, e con probabile sede di falda freatica come evidenziato in alcuni piezometri. All’incirca alla progressiva 0+450 la galleria interessa i termini litostatici sottostanti costituiti dai Flysch Eocenici, fortemente fratturati a causa della intensa tettonizzazione, entro i quali rimane fino all’incirca alla progressiva 0+700. Procedendo verso la Francia s’incontrano le formazioni calcaree eoceniche e giurassiche facenti ancora parte del dominio interno sub-brianzonese; anche queste formazioni risultano fortemente tettonizzate e rappresentano la principale sede dell’acquifero delle langhe. Attorno alla progressiva 1+000 si incontra il sovrascorrimento che divide i due domini geologici e la galleria procede nella formazione del flysch sottostante costituita da peliti ed argilliti con alternanze arenacee; tale unità litologica risulta localmente tettonizzata con presenza di fasce cataclasate in prossimità delle principali lineazioni tettoniche individuate. La galleria procede in questa formazione fino ad oltrepassare la linea di confine con la Francia ed all’incirca alla progressiva 2+450 incontra la formazione triassica delle anidriti che all’analisi delle carote di sondaggio appare compatta, scarsamente fratturata, e con ottime caratteristiche meccaniche. In tale tratta si prevede che nel tempo la roccia possa rigonfiare in presenza di acque di infiltrazione ed aumentare il carico agente sul rivestimento definitivo. Infatti due delle centine poste in opera nel 1973 sono state attrezzate con martinetto piatto per la misura dei carichi sopportati dal rivestimento, si nota un aumento nel tempo dei carichi, sia nella zona del flysch sia in quella delle anidriti, ma per cause differenti nei due casi: se nelle anidriti è dovuto al rigonfiamento, (fenomeno segnalato dagli autori dell’epoca visti la progressiva tendenza del cavo a chiudersi), nel flysch è dovuto al distacco di blocchi che gravano puntualmente sul rivestimento.

Aggiungere le Carniole e che cosa sono

3.3   Problematiche progettuali

Durante lo sviluppo del progetto è stato necessario far fronte a problematiche di diversa natura, proprio in considerazione dell’importanza che questo tunnel riveste come via di collegamento, sia civile che commerciale.

Per quanto riguarda la progettazione geotecnica e strutturale dell’opera nel paragrafo precedente si è fatto cenno alle problematiche riscontrabili nelle diverse tratte individuate in fase di studio. Inoltre, utilizzando dati e valutazioni ricavati durante la campagna di indagine e la successiva fase di caratterizzazione delle formazioni interessate, si è fatto ricorso all’analisi numerica, con modellazioni condotte per fasi, per la definizione e la verifica delle sezioni tipo da applicare. Le analisi sono state condotte sia per il tunnel di nuova costruzione sia per quello da alesare, osservando come il carico agente sui rivestimenti provvisori e definitivi sia diverso nel caso si parli di alesaggio della canna esistente oppure di scavo completo della nuova.

Come già precedentemente accennato, particolare attenzione è stata dedicata alle caratteristiche di sicurezza di cui l’infrastruttura risultava ormai carente, individuando adeguate configurazioni geometriche degli spazi, dotazioni impiantistiche opportune e definendo le fasi di realizzazione tali da garantire sicurezza e funzionalità in ogni momento costruttivo, fino alla messa in opera.

3.4   Peculiarità della dotazione di sicurezza della galleria del Col di Tenda

Questa situazione ha richiesto uno specifico studio delle problematiche legate alla sicurezza e delle dotazioni impiantistiche, perciò è stato redatto un apposito “documento di sicurezza” che ne contiene i risultati, comprensivi di una analisi di rischio.

Fondamentale è stato quindi prevedere, per tutta la durata delle lavorazioni, dotazioni impiantistiche che garantissero:

Perciò, in considerazione della necessità di mantenere il collegamento tra i due versanti sempre in esercizio, di assicurare tutti gli standard di sicurezza richiesti, consentendo l’accesso più veloce possibile alle dotazioni di sicurezza via via disponibili insieme all’avanzamento dei lavori, e nel rispetto degli accordi binazionali sanciti, è stata prevista l’istallazione delle opere impiantistiche in fasi successive.

3.5   Fasi realizzative

Per ciascuna fase sono state individuate le opere previste e gli elaborati di progetto sono stati suddivisi per evidenziare la programmazione delle opere da realizzare in ciascuna di esse.

Per rendere possibile quanto sopra, il progetto del nuovo tunnel e le prescrizioni di capitolato per l’esecuzione dei lavori di scavo prevedono quanto segue:

  • presenza di squadre di soccorso in prossimità di entrambi gli imbocchi, dotate di mezzi in grado di entrare nella galleria interessata dalle nuove lavorazioni;
  • l’organizzazione del cantiere e l’addestramento delle maestranze per consentire l’uso del percorso pedonale protetto e l’accesso dei mezzi di soccorso nell’area di cantiere in caso di emergenze esterne alle singole pertinenze del cantiere (traffico veicolare sulla galleria esistente) senza che gli operai ed i mezzi di cantiere siano di ostacolo;
  • attrezzature di by-pass con le dotazioni impiantistiche e di ventilazione in grado di realizzare dei “luoghi sicuri temporanei”, per il tempo sufficiente all’arrivo dei soccorsi;
  • utilizzo dei by-pass pedonali consentito ad una distanza di 300m dal fronte di scavo della nuova galleria, di conseguenza, le condizioni di sicurezza della galleria esistente verranno incrementate al crescere del numero dei by-pass pedonali;
  • la galleria è sottoposta ad un grado di sorveglianza D4 “sorveglianza umana permanente” dalla Sala Operativa di Controllo ANAS di Torino.

I by-pass pedonali, per funzionare come “luoghi sicuri temporanei” saranno dotati di un sistema di ventilazione in grado di mantenere la sovrappressione dei by-pass stessi, e di una zona filtro interposta tra il locale previsto per ospitare gli utenti e la galleria interessata dal traffico bidirezionale e potenzialmente interessata dall’evento incendio.

Di conseguenza l’impianto di ventilazione garantirà le seguenti modalità di funzionamento:

  • esercizio normale: garantire un adeguato ricambio dell’aria necessario a mantenere accettabili condizioni termoigrometriche e di qualità dell’aria;
  • esercizio in emergenza: garantire la sovrappressione del luogo sicuro temporaneo per impedire l’ingresso dei fumi prodotti da un eventuale incendio presente nella galleria con presenza di traffico, oltre ad assicurare una adeguata qualità dell’aria per il tempo necessario all’arrivo dei soccorsi dalla galleria interessata dalle lavorazioni.

Non è previsto alcun sistema di sovrappressione dei by-pass carrabili che, perciò, verranno utilizzati unicamente da personale autorizzato (squadre di soccorso, pompieri, ecc.).

Completato l’allargamento della galleria esistente il traffico verrà gestito in senso monodirezionale sulle due canne, come previsto nel progetto per la configurazione finale e le condizioni di utilizzo delle vie di fuga saranno quelle tipiche di una galleria a doppia canna.

Tutti gli impianti verranno eserciti tramite un sistema di controllo centralizzato, in grado di gestire il funzionamento della galleria in modo automatico, con la sorveglianza di personale specializzato in un’apposita sala di controllo. L’impianto di Gestione Tecnica Centralizzata (GTC) assumerà il compito di controllare e di gestire tutti gli impianti tecnologici della galleria, attraverso diverse attività tra loro strettamente interconnesse.

La gestione dell’intera galleria sarà effettuata da un unico Centro di Controllo Centralizzato, presidiato 24 h su 24, localizzato presso la sede ANAS di Torino; saranno comunque disponibili, presso gli edifici tecnologici localizzati in corrispondenza degli imbocchi lato Italia e lato Francia, postazioni di comando locale. Da tali postazioni, non presidiate, sarà possibile verificare lo stato dei sottosistemi presenti in galleria, aggiornare e riconfigurare i software di gestione ed attivare le procedure per il controllo e comando in locale degli impianti a servizio della galleria. Nonostante l’elevato livello di autonomia operativa degli impianti installati, tutte le procedure di allarme, che comportano l’interdizione del traffico in galleria, saranno confermate dagli operatori presenti nel Centro di Controllo Centralizzato. Inoltre la galleria in esercizio sarà gestita con un sistema di telecontrollo, che dovrà essere mantenuto in vita fino all’entrata in servizio del nuovo sistema.

Per ogni singola fase, si prevede un’evoluzione combinata tra l’implementazione tecnologica e l’evoluzione funzionale, che integra i vari componenti man mano resi operativi in cantiere; il centro operativo di Torino dovrà essere mantenuto costantemente in collegamento con la galleria nelle sue varie fasi di sviluppo.

5.   Bibliografia

BALDACCI e FRANCHI (1900) – “Studio geologico della galleria del Colle di Tenda (linea Cuneo – Ventimiglia)”. Boll. R. Com. Geol. It. Vol I, pp 57.

CETu (1978) – “Rapport de synthése sur le comportement du Tunnel de Tende”.

CETu (1987) – “Tunnel du Col de Tende. Synthése des reconnaissance, actualisation 1987”.).

GALLENGA (1856) – “Storia del Piemonte dai primi tempi alla pace di Parigi del 1856”. Torino.

CAVINATO et al. (2006) – “The new Col di Tenda tunnel between Italy and France: integrated geological investigations and geophysical prospections for preliminary studies on the Italian side”. Engineering Geology 88.

VALENTE et al. (2008) – “The project of the new col di Tenda tunnel”. Congrès International AFTES.

C’è anche un articolo scritto con Papale

Antonio Vanelente Entreprise spécialisée dans les travaux souterrains et génie civil.

Entreprise spécialisée dans les travaux souterrains et génie civil.
Responsable des travaux en France. Poste basé à Paris.
Directeur de Projet, Technique et Développement en France, de la coordination opérationnelle des chantiers, des rapports avec les clients et du contrôle technique et économique des travaux. Chargé de la coordination de l’équipe technique pour la rédaction de projets pour les appels d’offres ou l’offre pour l’entreprise.

– Mai 2018 – actuellement : Responsable des travaux en souterrains (Puits et Tunnel) du Prolongement sud Ligne 14 Lot GC 01, en sous-traitance du groupement Léon Grosse – Soletanche Bachy.
– Octobre 2018 – actuellement : Responsable des travaux des puits blindés en souterrains dans le cadre de la réalisation de la Gare RER E EOLE située sous le CNIT – La Défense, en sous-traitance du groupement Vinci Grands Projets-Vinci Construction France-Dodin Campenon Bernard- Soletanche Bachy- Spie Batignolles TPCI-Spie Fondations-Botte Fondations.
– Juillet 2019 – actuellement : Responsable des travaux en souterrains pour la réalisation des 4 galeries cross over (240m) – Entonnement Ouest – Tronçon Saint-Lazare – Nanterre La Folie dans le cadre de la réalisation de la Ligne RER E EOLE, en sous-traitance du groupement Vinci Grands Projets-Vinci Construction France-Dodin Campenon Bernard- Soletanche Bachy- Spie Batignolles TPCI-Spie Fondations-Botte Fondations. Antonio valente anas

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“Positano Gourmet” Al Ristorante La Serra Con Gli Stellati Tramontano E Barthe Terzo appuntamento con la rassegna culinaria dell’hotel Le Agavi

I sapori della cucina Mediterranea incontrano la creatività di quella francese in una serata a picco sul mare della Costiera Amalfitana. Terzo appuntamento con “Positano Gourmet, a cena con le stelle”, la rassegna culinariache si svolge da tre anni al ristorante stellato Michelin “La Serra” dell’Hotel Le Agavi di Positano (via G. Marconi, 169 – www.leagavi.it – 089 81 19 80) con l’incontro di venerdì 13 settembre alle ore 20,30 tra l’executive chef Luigi Tramontano e lo chef Romain Barthe dell’Auberge de Clochemerle nel Beaujolais.

Pur avendo due filosofie diverse di cucina entrambi gli chef brillano per creatività e rispetto della stagionalità dei prodotti. Tramontano, ad esempio, ha scelto come aperitivo un tonno marinato con pistacchi, salsa di frutti di bosco e meringhe salate alla menta.  Barthe punta su un bonbon di cavolfiore alla vaniglia e gel al limone. La “sfida” proseguirà tra funghi, manzo e salsa genovese per poi culminare nei dolci con fichi e cioccolata fondente. A “La Serra” tutto sarà accompagnato come di consueto dai vini selezionati da Nicoletta Gargiulo.

Sfruttando gli ultimi scampoli d’Estate, gli ospiti potranno ancora optare per una tavolo in terrazza dove è possibile ammirare tutta la splendida baia di Positano. Mentre chi sceglie di restare in sala rimarrà incantato dai suoi colori, dalle cupole decorate con foglie dorate al pavimento in maiolica azzurra.

Ultimo appuntamento con “Positano Gourmet” il 10 ottobre con lo chef Angelo Carannante del Caracol a Bacoli.

Menù del 13 settembre

Aperitivo

–        Tonno marinato con pistacchi, salsa di frutti di bosco e meringhe salate alla menta (Chef Luigi Tramontano)

–        Cubo di lardo, con caviale Oscietra e salsa Bercy  (Chef Luigi Tramontano)

–        Tartelletta con cheese cake caprese (Chef LuigiTramontano)

–        Bonbon di cavolfiore alla vaniglia e gel al limone (Chef Romain Barthe)

Menu

–       Fungo, fungo, fungo… (Chef Luigi Tramontano)

–        Fagottelli ripieni di salsa  genovese con pollanca e cipolla ramata di Montoro  (Chef Luigi Tramontano)

–        Filletto di manzo arrosto alla noce di cocco, semola speziata con uvetta di Corinto, confettura di melanzane e cumino (Chef Romain Barthe)

–        Fichi e fichi d’india (Chef Luigi Tramontano)

–       Variazione di cioccolato fondente della Maison Valrhona (Chef Romain Barthe)80%Awesome

Antonio Valente ingegnere :Dal 1989 al 1995 Antonio Valente è Responsabile Tecnico dei Lavori e dell’Ufficio Progettazioni e Ricerche dell’Impresa GEOSUD SpA,

Biografia

Antonio Valente è un ingegnere e Top Manager italiano. Nasce a Villa Latina, in provincia di Frosinone, il 29 maggio 1961. Diplomatosi a pieni voti presso un liceo scientifico, consegue la Laurea in Ingegneria Mineraria (indirizzo Geomeccanico) presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1988, anche in questa occasione con il massimo del punteggio.

Ad oggi vanta un’esperienza di oltre 30 anni nel mondo delle costruzioni, delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità. I campi in cui Antonio Valente è esperto sono quelli delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie e di metropolitane, sia nei lavori che nella progettazione, con specializzazione nel campo delle opere in sotterraneo.

I primi lavori di Antonio Valente

La prima attività professionale che svolge dopo la laurea è in collaborazione con il Prof. Renato Ribacchi, Ordinario di Meccanica delle Rocce del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della sua università. Valente si occupa, nel campo della meccanica delle rocce, dei problemi di stabilità, rilievi e caratterizzazione geomeccanica di ammassi rocciosi di varie gallerie e dighe.

Gli anni ’90

Dal 1989 al 1995 Antonio Valente è Responsabile Tecnico dei Lavori e dell’Ufficio Progettazioni e Ricerche dell’Impresa GEOSUD SpA, con sede in Roma. La società operava prevalentemente nel settore dei lavori specializzati per la costruzione di opere in sotterraneo, opere di ingegneria geotecnica, stabilità e recupero ambientale del territorio, consolidamenti dei terreni, consolidamento delle strutture murarie ed in cemento armato, il recupero statico, fondale ed architettonico di opere civili, monumentali ed archeologiche.

Antonio Valente

Tra i principali lavori seguiti in questi anni vi sono: la progettazione ed esecuzione di pozzi profondi nelle subalvee dei fiumi Sinni ed Agri con relativi impianti e condotte; opere speciali di consolidamento dei terreni per lo scavo di diverse gallerie per lavori di espansione della Metropolitana di Roma; il raddoppio della linea ferroviaria Bologna-Verona; diversi progetti e lavori di consolidamento, recupero statico ed ambientale di infrastrutture ed edifici in varie zone d’Italia.

Dal 1989 al 1994 inoltre, collabora anche con la società E.G.O. srl (Elettrogeochimica – Geotecnica – Organizzazione di Ricerca Scientifica), in qualità di Responsabile del Settore Ricerche ed Innovazioni e dal 1993 anche in qualità di Responsabile del Laboratorio Geotecnico.

La seconda metà degli anni ’90

Come Dirigente Responsabile della sede di Roma (Direttore Tecnico), dal marzo 1995 al marzo 2000, della ROCKSOIL S.p.A., Società di Consulenza ed Assistenza Tecnica nel campo della Geoingegneria e delle Opere in Sotterraneo, Antonio Valente svolge attività di progettazione per diverse opere infrastrutturali nel campo delle metropolitane, ferrovie, strade ed autostrade. In particolare si occupa della progettazione esecutiva e costruttiva delle gallerie dell’alta velocità Roma-Napoli e di alcuni tratti delle metropolitane di Roma e Napoli.

Antonio Valente negli anni anni 2000

Dal 2000 al 2002 è Dirigente nella Società Trasporti Automobilistici SpA – Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma (oggi “Roma Metropolitane”), e Responsabile della Struttura Nuove Linee Metro della Direzione Ingegneria (Direttore Tecnico).

Nell’ambito delle sue principali funzioni è Responsabile di Commessa e di Progetto della progettazione preliminare della Linea “C” della Metropolitana di Roma per le tratte funzionali T1, T2, T3, T6, T7 e diramazione C1. I numeri di questa esperienza contano: un importo lavori di circa 3,2 miliardi di euro; 31,8 Km di linea metropolitana; 32 stazioni.

Dal febbraio 2002 viene assunto in ANAS come Dirigente con contratto a tempo indeterminato; pochi mesi dopo viene nominato Responsabile del Servizio Progettazione della Direzione Centrale Programmazione e Progettazione. Nel 2005 è nominato Coordinatore della stessa Direzione e ad interim Responsabile del Servizio Progettazione.

Nel settembre 2008 viene nominato Amministratore Delegato della Società Concessioni Autostradali Piemontesi S.p.A. – società costituita al 50% da ANAS e 50 % dalla Regione Piemonte tramite la controllata S.C.R. SpA. In questi anni sviluppa un’importante esperienza nel campo del PPP – Project Financing di opere infrastrutturali autostradali.

Dal 2005 al 2009 è Coordinatore del Gruppo di Lavoro per la redazione delle Linee Guida per la progettazione della Sicurezza nelle Gallerie Stradali, emanate nel novembre 2006 e nel dicembre 2009 dall’ANAS.

Dal 2004 al 2008 è Capo Delegazione del Gruppo di Lavoro Italo-Francese per il “Nuovo Tunnel del Tenda”. Nel 2008 Antonio Valente è nominato dal Presidente della C.I.G., membro del Gruppo di Lavoro sulle “prospettive di traffico nelle Alpi del Sud” nell’ambito della Commissione Intergovernativa Italo-Francese per il miglioramento dei collegamenti nelle Alpi del Sud.

Riconoscimenti nazionali

Il Presidente della Repubblica, con decreto in data 27/12/2007, ha conferito all’Ing. Antonio Valente l’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana”.

Pochi anni dopo, nel 2013, gli viene conferita l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana”.

Gli anni 2010

Dal 2008 e fino a tutto il 2015 è Vice Presidente della (C.I.G.) Commissione Intergovernativa per il miglioramento dei collegamenti franco-italiani nelle Alpi del sud, nominato con Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Dal 2007 e fino al gennaio 2013 è Vice Direttore della Direzione Centrale Progettazione dell’ANAS SpA, con anche l’incarico di Responsabile della Vice Direzione Ingegneria Specialistica della stessa Direzione. A partire dal 2003 sino a tutto il 2012, la Direzione Progettazione ha approvato 331 progetti nei vari livelli di progettazione, per un importo totale di circa 76.7 miliardi di euro. In particolare i progetti esecutivi approvati per appalto lavori di infrastrutture stradali sono stati 113 per un importo di 13.45 miliardi di euro.

Valente ha personalmente firmato come Progettista, progetti per circa 20 miliardi di euro e diretto attività di lavori come Responsabile del Procedimento per circa 2.5 miliardi di euro.

Dal 2013 al 2015 è Vice Direttore Centro Nord della Direzione Centrale Nuove Costruzioni dell’ANAS SpA presso la Direzione Generale con sede a Roma.

Nell’Area Centro Nord ha la responsabilità dello sviluppo e controllo dei cantieri: budget, produzioni con controllo mensile dello stato di avanzamento dei lavori, interfaccia diretta della Direzione ANAS con RUP, Direzione lavori ed Impresa per tutte le problematiche inerenti il cantiere, controllo ed istruttoria delle perizie di variante, discussione sulle riserve. Nel 2015 segue circa 40 cantieri per lavori di realizzazione di infrastrutture stradali per un importo di circa 2,5 miliardi di Euro, mentre negli anni 2013 -2014 segue circa 60 cantieri per un importo di circa 3,5 miliardi di euro.

Conclude le attività in ANAS alla fine del 2015 per proprie dimissioni.

L’ingegner Valente è nominato Presidente del Comitato Tecnico Nazionale “Gestione delle Gallerie Stradali” e Membro rappresentante dell’Italia in seno al corrispondente Comitato Internazionale dell’Associazione Mondiale della Strada – AIPCR per i due quadrienni 2008-2011 e 2012-2015. E’ membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana Gallerie per i trienni 2004-2006, 2007-2009, 2010 – 2012 e 2013-2015.

L’ing. Valente in questi anni è inoltre tra i membri coordinatori a livello internazionale del “Manuale delle Gallerie Stradali” redatto nell’ambito dell’AIPCR (PIARC) in diverse lingue internazionali.

La seconda metà degli anni 2010

Dal 2016 fino al 15 settembre 2017 svolge attività di libera professione principalmente come consulenza nel campo delle opere infrastrutturali in sotterraneo, sia per scavi meccanizzati che per scavi in tradizionale, sia in Italia che all’estero.

In particolare da settembre 2016 a giugno 2017 coordina e realizza diversi progetti per conto di società francesi a Parigi, per offerte tecniche per gare d’appalto per i lavori della nuova Metropolitana Grand Paris Express. Antonio Valente si occupa principalmente della progettazione e programmazione dei lavori delle gallerie e delle stazioni.

Dal mese di luglio 2017 fino al 15 settembre 2017 è in Algeria, collaborando con SWS Engineering SpA, e svolgendo attività di assistenza e consulenza tecnica in cantiere (Bureau Controle Externe) per lo scavo di 4 gallerie autostradali a tre corsie della lunghezza totale di circa 9.6 Km, nel lotto di 53 Km di nuova Autostrada in costruzione a sud di Algeri, tra La Chiffa e Berrouaghia (Algeri – Medea).

Dal settembre 2017 lavora come Direttore Tecnico e Sviluppo con CIPA , Impresa specializzata nei lavori di genio civile e di lavori in sotterraneo; è inoltre Responsabile per i lavori in Francia – Area Manager Francia (Directeur France) di CIPA Sarl.

Antonio Valente risiede stabilmente a Parigi dove si occupa della gestione dei lavori in cantiere (Responsabile di Commessa – Directeur de Projet), dei rapporti con i clienti per tutte le questioni tecniche ed economiche e per l’acquisizione di nuovi lavori.

Pubblicazione scientifiche di Antonio Valente

Nel corso della sua lunga e brillante carriera, Antonio Valente ha pubblicato oltre 40 articoli su varie riviste scientifiche nel settore delle infrastrutture ed in particolare della Geotecnica e delle Gallerie, presentandoli anche a vari Convegni Nazionali ed Internazionali di settore.

I suoi articoli riguardano varie problematiche nel campo delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie e metropolitane, con particolare riguardo agli aspetti progettuali, di costruzione e di sicurezza delle gallerie.