Sono nata a Caserta il 14 maggio del 78 mamma casertana e papà pugliese! Ho passato tutta le mie vacanze estive da bambina fino all’ età adulta in Puglia nella piccola casa di mio nonno paterno! Adoro la Puglia, il mare, la sua cucina e le persone semplici di campagna! Adoro il sud in generale!
Ero una studentessa modello sempre promossa a pieni voti! Studiavo abbastanza ma allo stesso tempo riuscivo a ritagliarmi sempre lo spazio per i miei hobby come leggere i fumetti, dipingere su tela, la musica italiana, il cinema e la palestra!
Non ho vissuto la mia gioventù tra locali e discoteche, la passione per la palestra già dall età di 16 anni era diventato il mio stile di vita e avevo degli orari per i miei pasti per i miei allenamenti e per dormire!! I miei amici sempre una cerchia ristretta ma di quelli di cui potevi fidarti ciecamente!! All’eta di 18 anni, dopo il diploma di ragioneria decisi di andare a lavorare per pagarmi i brevetti che mi avrebbero abilitato all ‘insegnamento in palestra. Ho lavorato come commessa per alcuni negozi di marchi conosciuti, come agente immobiliare e poi finalmente dopo aver conseguito i miei brevetti cominciai a lavorare in palestra come insegnante di sala e di corsi di fitness! Poi finalmente personal trainer certificata!
A venti anni conobbi quello che poi è il padre delle mie due figlie, a 22anni mi sono sposata e a 23 nacque la prima figlia Chiara! Una bambina solare, stupenda, meravigliosa!! Oggi ha 18anni. A 31 nacque la seconda figlia Mispa, che oggi ha 12 anni e nel frattempo mi ero già trasferita dalla Campania alla Toscana!
Una realtà completamente diversa da affrontare, in una città dove non avevo nessuna amicizia, lontana dalla mia famiglia e con una vita da ricominciare anche dal punto di vista lavorativo! Nonostante le difficoltà non mi sono mai arresa! Sono sempre stata un’amante delle sfide e i cambiamenti non mi hanno mai spaventata! Mi sono sempre rimboccata le maniche e ho lavorato. Sei anni per un negozio di integrazione e prodotti naturali, poi nel settore della Sicurezza mantenendomi però sempre attiva nel settore del fitness come personal trainer e coach on line per gli appassionati e per chi veramente aveva ed ha voglia di allenarsi ed ottenere dei risultati! In questi ultimi anni ho riscoperto la passione per la fotografia, passione che avevo anche da ragazzina, vanitosa e sempre al centro dell attenzione!
Mi chiamo Federica Favale: Personal Trainer, Coach Online, FitModel, Titolare e Responsabile Commerciale dell’azienda AF Nutrition ( http://www.afnutrition.it ) , Blogger ( https://federicanuovo.blogspot.com/ ) e Mamma. Email: federica.favale79@libero.it INSTAGRAM: ( federica_af_nutrition) https://www.instagram.com/federica_af_nutrition/?hl=it FACEBOOK: ( Federica Favale) https://www.facebook.com/federica.favale.71/
ALLENARE LA PARTE ALTA: VANTAGGI E BENEFICI.Premessa: punto di vista femminile. Spesso mi è stato chiesto “ma tu alleni le gambe una sola volta e la parte di sopra 3,4,5 ecc..? io proprio non ce la faccio, sono molto debole sulle braccia.” Proprio questa affermazione è la dimostrazione che i muscoli della parte superiore del corpo vengono meno utilizzati nell’allenamento dalle donne e di conseguenza danno problemi nella vita quotidiana. Questo è anche il motivo per cui l’upper body con il passare degli anni perde prima di tonicità e bellezza e soprattutto nel sesso femminile si evidenziano i punti “critici” come il tricipite, per citarne uno. Perchè è importante allenare la parte alta del corpo? Se vogliamo guardare il lato puramente estetico io ritengo, anche in una donna, una parte alta allenata molto sexy. Non mi piace l’effetto” tendina” che assume il tricipite cadente. Una schiena ben allenata fa stare più dritte e offre un migliore Vshape. Per non parlare della spalla che assume quella bella forma arrotondata e dà una vestibilità migliore alle maglie smanicate e ai vestitini con le bretelline. OK, io sono di parte! e allora vogliamo parlare dal punto di vista della salute? Una parte alta non allenata aumenta in maniera esponenziale il rischio di infortunio nella vita quotidiana ad esempio quando solleviamo le famigerate casse di acqua o le buste della spesa. I problemi più comuni sono dolore all’articolazione delle spalle,collo e mal di schiena. Per rifare il letto o semplicemente per prendere al volo un giocattolo lanciato da nostro figlio o peggio ancora per evitare di far cadere l’ultimo modello di iphone:di nuovo mal di schiena, stiramenti e contratture. E anche di più perchè permette di evitare posture scorrette con conseguenti, soliti, mal di schiena. Muscoli della parte superiore del corpo allenati fanno vivere in salute e rallentano la fisiologica degenerazione dovuta all’invecchiamento. Offrono una migliore mobilità articolare, forza e densità ossea prevenendo osteopenia e osteoporosi. C’è un rafforzamento di tendini e legamenti, riduzione della pressione, del colesterolo LDL e dei trigliceridi. Per non parlare poi della prevenzione e del trattamento di malattie metaboliche come diabete, obesità ad esempio, e malattie neurologiche come ansia e depressione per citarne solo alcune. Quindi? servono altre scuse?
ANSA) – LANCIANO, 24 GIU – Un innovativo Ecoparco a Lanciano è stato presentato oggi dal presidente di Ecolan Spa, Massimo Ranieri. La struttura è in corso di realizzazione al quartiere Santa Rita e sarà pronta tra due settimane. Ranieri, presenti i consiglieri del Cda Assunta Iocco e Antonio Scutti, ha poi illustrato altri progetti che interesseranno vari comuni. L’ecoparco avrà tra l’altro panchine multimediali, parchi gioco per bambini e disabili, area fitness, ricarica biciclette, cestini ad apertura automatica col fotovoltaico, oltre a servizi ambientali quali distribuzione acqua filtrata, buste per l’umido, sapone liquido, borracce in alluminio, conferimento bottiglie in plastica, ritiro automatico olio esausto da cucina, ecobox per la sperimentazione della tariffa puntuale con buste codificate. (ANSA).
Il Durian è il frutto della pianta del genere Durio, che comprende molte diverse varietà e tra le quali la prevalente è la Durio zibethinus. Grazie all’elevato contenuto diprincipi nutrizionali, vitamine e sostanze nutraceutiche viene definito il re dei frutti. Scopriamolo meglio.
Descrizione della pianta
Si tratta di un’imponente pianta (fino a 50 metri) tipica dei climi tropicali, necessita quindi di molta acqua e di temperature che non scendano mai sotto i dieci gradi; difatti ha trovato la sua culla ideale nel sud dell’Asia, tra Indonesia, Malesia, Thailandia e India del Sud. Il frutto che produce somiglia al jackfruit e al cempedak: ha un guscio ricoperto di spine acuminate che proteggono quattro noduli di polpa cremosa che avvolge i semi. A secondo delle varietà la polpa può essere bianca, verdognola, gialla, rosata o rossastra.
Durian, alleato di…
Colon, intestino, cuore, fegato, produzione di cellule e di sangue, sistema nervoso. Ideale per gli sportivi.
Calorie, valori nutrizionali e proprietà del Durian
Il Durian contiene 147 kcal ogni 100 g.
Inoltre, 100 g di prodotto contengono:
Grassi 5 g
Colesterolo 0 mg
Sodio 2 mg
Potassio 436 mg
Carboidrati 27 g
Fibre 3.8 g
Proteine 1.5 g
Il durian è a tutti gli effetti un “superalimento”: studi del 2011 sulle proprietà antiossidanti dei principali frutti esotici hanno dimostrato che a livello di acido ascorbico è superato solo da salak, mangostano e kiwi.
Il durian è primo con grande distacco per quanto riguarda il contenuto di flavonoidi, mediamente dieci volte tanto gli altri frutti, in special modo acido caffeico e quercetina, con azioni antivirali e preventive dei tumori.
Risulta primo anche in materia di antociani, contenendone il doppio di quelli contenuti nel salak, ed è secondo nella classifica del beta-carotene (della quale il mango è il re indiscusso). È un potente regolatore del colesterolo, e aiuta a prevenire l’arteriosclerosi.
Ha una ricchezza combinata delle vitamine B1, B6, C, B2, inoltre contiene triptofano,metabolizzato come serotonina, e quindi regolatore del sonno e delle attività nervose.
Chef Chumpol 2 Michelin stars con Roberto Ugolini l’inventore delle Durian Truffle chips
Intanto per ciò che concerne il tartufo la storia ha molto da raccontare, era già apprezzato dagli antichi romani. Numerosi sono i trattati di cucina arrivati sino a noi nel tempo e da culture differenti. Quello che ha scatenato mille supposizioni sul potere afrodisiaco del tartufo è la presenza dell’androsterone (sostanza in grado di creare uno stato di eccitazione nelle scrofe e presente nei maiali).
Questo aspetto ha aperto la fantasia nelle menti dell’uomo sperando in un medesimo effetto anche nell’essere umano. Infatti, per riuscire a trovare il tartufo in passato venivano usate le scrofe attratte dall’odore che l’androsterone sprigiona dal tartufo.
Si può infine dire che l’aspetto afrodisiaco del tartufo sia dovuto allo status che esso rappresenta: durante il corteggiamento una cena a lume di candela con il re tartufo ha il suo indubbio fascino.
LE PROPRIETÀ DEL TARTUFO: UN AFRODISIACO PER ANTONOMASIA
Le proprietà del tartufo come cibo unico sono molte e ma non tutti sanno della loro esistenza: una tra tante la ritroviamo nel suo essere uno dei migliori cibi afrodisiaci insieme alle ostriche e allo zafferano.
Grazie alla dea dell’amore Afrodite, si è coniato in seguito il termine”afrodisiaco” utilizzato comunemente nel corso dei tempi per indicare la capacità di un cibo di stimolare la sensualità nell’uomo quanto nella donna.
Fra mito e realtà, forma e colore, odore e sapore, il cibo è sempre stato associato e ricondotto alla sessualità e stimolato le più inconfessabili fantasie. Di fatto per l’azione esercitata sulla circolazione sanguigna esistono davvero alcuni cibi che hanno un’azione concreta nei confronti della libido o verso le disfunzioni erettili. Per ciò che concerne il tartufo la storia ha molto da raccontare, era già apprezzato dagli antichi romani. Numerosi sono i trattati di cucina arrivati sino a noi nel tempo e da culture differenti. Quello che ha scatenato mille supposizioni sul potere afrodisiaco del tartufo è la presenza dell’androsterone, sostanza in grado di creare uno stato di eccitazione nelle scrofe e presente nei maiali. Infatti, per riuscire a trovare il tartufo in passato venivano usate le scrofe attratte dall’ odore che l’androsterone sprigiona dal tartufo. Negli ultimi decenni del Novecento si cominciarono ad avanzare ipotesi scientifiche sulla sua virtù di stimolante sessuale, e la risposta venne da alcuni ricercatori delle università di Monaco e di Lubecca, i quali appurarono che gli effetti afrodisiaci del tartufo erano reali.
Trovarono infatti tracce, tra le sue molecole, di sostanze odorose che agendo a livello olfattivo sia in certi animali sia nell’uomo, determinavano una sottile, inconsapevole attrazione sessuale per l’altro sesso. Venne riscontrata la presenza di una sostanza simile al testosterone: l’alfa-androstenolo. Nella fase di corteggiamento vengono secrete alcune di queste sostanze odorose, tra cui i feromoni, che attirano la femmina predisposta all’accoppiamento.Questo aspetto ha aperto la fantasia nelle menti dell’uomo sperando in un medesimo effetto anche nell’ essere umano.Negli ultimi decenni del Novecento, si cominciarono ad avanzare delle ipotesi scientifiche riguardo l’aspetto afrodisiaco del tartufo. Le prime risposte, sono arrivate dalle università di Lubecca e di Monaco, in cui gli scienziati hanno confermato che gli effetti afrodisiaci del tartufo sono reali. Nel 1978 un’èquipe del dipartimento di Psicologia dell’Università di Birgmingham effettuò un esperimento scientifico tramite una campionatura basata sul genere maschile. L’esperimento, prevedeva due gruppi ai quali venivano mostrate delle fotografie di donne e dovevano dare una valutazione con un punteggio da 1 a 10. A metà dei volontari, prima di esprimere il loro giudizio, venne fatto annusare del tartufo bianco. Dall’esperimento, è emerso che i volontari che hanno annusato il tartufo hanno pronunciato dei voti più alti rispetto agli altri. Nel 2011, il test venne ripetuto in occasione della “Mostra mercato nazionale del tartufo bianco e dei prodotti agroalimentari” di Gubbio, con gli stessi risultati.
Secondo diverse ipotesi, il suo potere stimolante deriva dal forte profumo che emana. Gli scienziati, infatti, hanno confermato che nel tartufo sono presenti ottanta componenti aromatiche. Tra le molecole del tartufo, in particolare quello bianco, sono state trovate tracce di sostanze odorose che agiscono a livello olfattivo, tanto nell’uomo quanto in certi animali e che determinano un’attrazione inconsapevole per l’altro sesso.
Il vero motivo che rende il tartufo un alimento afrodisiaco, è dato dalla presenza dello steroideo che contiene un profumo intenso. In altri tartufi invece, è stata riconosciuta l’alfa–androstenolo una sostanza simile al testosterone.
Sin da quando fu scoperto, il tartufo, è sempre stato visto come un alimento afrodisiaco.
Addirittura al tempo dei greci, veniva considerato il frutto preferito da Zeus, il re degli dei, famoso per le sue “scappatelle”. Il mito rimase anche al tempo dei romani: in più scritti si riporta la nascita del tartufo a Giove stesso, che lo creò lanciando un fulmine vicino ad una quercia. Guarda caso, la pianta preferita dal dio romano, è anche la preferita dal tartufo come sua simbionte.
Durante la storia i poteri afrodisiaci del tartufo si sono tramandati ma non sono mai stati provati scientificamente. Arriviamo così al 1978, quando un’équipe del dipartimento di Psicologia dell’Università di Birmingham condusse un esperimento scientifico: vennero mostrate a dei volontari delle foto di donne vestite ai quali dovevano dare un voto da 1 a 10. A metà dei volontari però, prima del giudizio, venne fatto annusare del tartufo bianco. Il risultato fu che questi ultimi espressero un voto di media più alto rispetto ai loro colleghi che non avevano annusato il tartufo.
Questo esperimento è stato ripetuto nel 2011 alla Mostra mercato nazionale del tartufo bianco e dei prodotti agroalimentari” di Gubbio, con gli stessi risultati: su un campione di 20 persone infatti la media dei voti di chi aveva assaggiato e annusato il tartufo era più alta, seppur di poco, rispetto alla media voto di chi non lo aveva assaggiato.
Tutto ciò ancora non ci dà certezza del potere afrodisiaco del tartufo, ma una diceria che dopo più di 2000 anni viene ancora considerata valida, forse non è solo una diceria…
Si’, il tartufo è afrodisiaco. Il test di Gubbio lo conferma
A quanto pare, è proprio vero: il tartufo ha un reale potere afrodisiaco su chi lo mangia o anche semplicemente ne sente il profumo.A Gubbio è stato ripetuto l’esperimento tentato già nel 1978 dal dipartimento di Psicologia dell’Università di Birmingham. Allora, i ricercatori fecero osservare immagini di donne vestite a dei volontari che avevano annusato il profumatissimo tartufo bianco e ad altri che invece non avevano sentito l’inebriante aroma. Risultato: i primi furono più generosi nei punteggi alle fotografie rispetto ai secondi e questo, secondo i ricercatori, bastò a confermare la presunta carica erogena del tartufo.Nelle sale del “Palazzo del Gusto” della trentesima “Mostra mercato nazionale del tartufo bianco e dei prodotti agroalimentari” di Gubbio l’esperimento – realizzato con le modalità di un gioco semi-serio – ha dato lo stesso risultato. Sono stati scelti venti volontari, tra i tanti visitatori che ieri pomeriggio hanno affollato banchi d’assaggio e degustazioni guidate: dieci di loro non avevano mangiato o annusato tartufo bianco, mentre gli altri dieci avevano mangiato il prelibato fungo ipogeo e hanno risentito l’aroma appena prima di entrare in sala.Il giornalista e sommelier fiorentino Aldo Fiordelli ha quindi guidato l’esperimento, mostrando dieci immagini di modelle e modelli in passerella e non solo, chiedendo che – di fronte a ognuna delle fotografie – il pubblico selezionato esprimesse una sua opinione con un voto da uno a dieci. Le schede sono state raccolte, i voti conteggiati e le medie hanno dato un responso inequivocabile: chi ha assaggiato o annusato tartufo bianco ha dato un voto medio di 7/decimi a ogni immagine, mentre chi non aveva avuto alcun contatto con la trifola pregiata si è fermato a 6,7/decimi. Una sottile ma concreta differenza, che in qualche modo avvalora il fatto che il tartufo sia effettivamente afrodisiaco.“Il tartufo è un eccitante formidabile, è vero, ma della mente”, sostiene proprio Aldo Fiordelli. “Il profumo intenso inebria le narici – continua il giornalista toscano – e la difficoltà di trovarlo contribuisce ad accrescerne il gusto e l’esclusività”. Fiordelli proprio ieri ha parlato anche del suo libro “Il buon tartufo – Usi e costumi del ‘diamante’ della tavola”, che non è un trattato di micologia, né il solito elenco di ricette e nemmeno una guida dell’andar per trifole, ma – per ammissione dell’autore – “poche brillanti pagine per descrivere la cultura del tartufo in cucina e fuori”.Tornando proprio alla questione afrodisiaco o meno, Fiordelli ha spiegato che “l’ipotesi di partenza è quella dell’eccitazione della scrofa (la femmina del suino, ndr) che si metterebbe a raspare freneticamente per aver riconosciuto nell’odore del tartufo quello del maiale non castrato nella fase dell’accoppiamento”.Una teoria confermata dalle ricerche delle università di Monaco e Lubecca, che hanno rilevato come nella saliva dei suini maschi ci siano molecole appartenenti al genere degli steroidi derivati dall’androstano, di cui fa parte anche l’alcol volatile del tartufo. Ecco spiegato, almeno a livello animale, l’arcano del tartufo afrodisiaco. Ben più complesso sarebbe dimostrare a livello scientifico, quanto ciò sia valido per l’uomo. Forse in quest’ultimo caso – spiega sempre Aldo Fiordelli – è più corretta l’equazione: “lo compro, costa, faccio bella figura, piaccio; lo compri, costa, spendi per me, ti piaccio”.
Mi chiamo Federica Favale: Personal Trainer, Coach Online, FitModel, Titolare e Responsabile Commerciale dell’azienda AF Nutrition ( http://www.afnutrition.it ) , Blogger ( https://federicanuovo.blogspot.com/ ) e Mamma. Email: federica.favale79@libero.it INSTAGRAM: ( federica_af_nutrition) https://www.instagram.com/federica_af_nutrition/?hl=it FACEBOOK: ( Federica Favale) https://www.facebook.com/federica.favale.71/
ABBIAMO VISTO CHE IL METABOLISMO BASALE è QUELLO CHE IL NOSTRO ORGANISMO CONSUMA IN CONDIZIONI DI RIPOSO ASSOLUTO PER MANTENERE LE PROPRIE FUNZIONI VITALI ME TRE IL METABOLISMO ENERGETICO è DETERMINATO DALL’ATTIVITà FISICA E DALLA TERMOGENESI INDOTTA DAGLI ALIMENTI. IL M.B. E IL M.E. INSIEME RAPPRESENTANO QUELLO CHE EFFETTIVAMENTE SI CONSUMA GIORNALMENTE E DEVE ESSERE SEMPRE UGUALE O SUPERIORE AL FABBISOGNO INTRODOTTO CON IL CIBO SE NON SI VUOLE INGRASSARE.
MOLTE PERSONE SI CHIEDONO SE E COME E’ POSSIBILE MANTENERE ALTO IL METABOLISMO.
CON L’ETA’ IL METABOLISMO BASALE RALLENTA MENTRE IL METABOLISMO ENERGETICO DI PENDE DA QUANTA ATTIVITA’ FISICA SI FA GIORNALMENTE.
VISTO CHE NON POSSIAMO EVITARE DI INVECCHIARE POSSIAMO FARE LEVA SU ALTRI FATTORI PER CERCARE DI MANTENERE ALTO IL NOSTRO METABOLISMO.
1. NON SALTARE I PASTI: FACENDO SOLO 2 PASTI AL GIORNO, AD ESEMPIO PRANZO E CENA, SENZA FARE TROPPI CALCOLI E’ EVIDENTE CHE IL PERIODO SENZA IL CIBO SUPERA DI NETTO QUELLO CON IL CIBO. IL CORPO ATTIVA UN MECCANISMO DI “ECONOMICIZZAZIONE” DELLE KCAL CHE VENGONO BRUCIATE CON CONSEGUENTE ABBASSAMENTO DEL METABOLISMO BASALE. QUINDI SE VERAMENTE SI VUOLE AUMENTARE IL M.B. SI DEVONO FARE DAI 4 AI 6 PASTI AL GIORNO DIVIDENDOLI IN 3 PRINCIPALI(COLAZIONE,PRANZO E CENA) E ALMENO 2-3 PICCOLI SPUNTINI.
2. FARE ATTIVITA’ FISICA: QUANDO SI FA ATTIVITA’ FISICA OGNI CELLULA DEVE” MANGIARE” DEL CIBO. QUINDI L’ATTIVITA’ FISICA E’ FONDAMENTALE.
3.MANGIARE PIU’ PROTEINE: OGNI VOLTA CHE SI INGERISCONO DELLE PROTEINE IL CORPO DEVE BRUCIARE PIU’ CALORIE PER DIGERIRLE NEI SINGOLI AMINOACIDI E POI RICOSTITUIRLE IN QUELLE UTILIZZABILI DALL’ORGANISMO. RICORDIAMOCI QUINDI DI MANTENERE L’APPORTO PROTEICO TRA 1,2-2 GR PER KG DI PESO CORPOREO IN BASE ALL’ATTIVITA’ FISICA E LAVORATIVA CHE SI SVOLGE, PREFERENDO OVVIAMENTE LE FONTI PIU’ MAGRE.
4. ADOTTARE UN’ALIMENTAZIONE CON UN BUON APPORTO DI ACQUA: E PREFERIBILMENTE CON UN BASSO RESIDUO FISSO PER FAVORIRE L’ELIMINAZIONE DELLE SCORIE E RITENZIONE IDRICA.
5. EVITARE DI MANTENERE CALORIE DELL’ALIMENTAZIONE TROPPO BASSE E PER TROPPO TEMPO: INTRODURRE TROPPE POCHE CALORIE, QUINDI MENO DI 1200, RALLENTERA’ IL M.B. PERCHE’ QUESTE NON SONO SUFFICIENTI A SOSTENERE NEANCHE QUESTO. MANTENENDO UN REGIME CALORICO RISTRETTO PER TROPPO TEMPO FARA’ PERCEPIRE AL NOSTRO ORGANISMO DI TROVARSI IN PERIODO DI CARESTIA E REAGIRA’ RALLENTANDO IL M.B. PER GARANTIRE LA SOPRAVVIVENZA.
6. NON SEGUIRE DIETE PRIVE DI CARBOIDRATI: ALCUNI STUDI HANNO DIMOSTRATO CHE SEGUIRE DIETE SENZA CARBOIDRATI POSSONO PORTARE AD ABBASSAMENTI DELL’ORMONE TIROIDEO CHE SVOLGE UN’IMPORTANTE FUNZIONE NELLA REGOLAZIONE DEL RITMO METABOLICO E QUINDI DEL M.B. TRA I CARBOIDRATI POSSIAMO FAR RIENTRARE ANCHE LA FRUTTA E ALCUNI TIPI DI VERDURE.
7. DIMINUISCI IL GRASSO E DI CONSEGUENZA AUMENTA LA MASSA MAGRA: PERCHE’ QUESTA E’ STRETTAMENTE LEGATA AL M.B. E AL CONSUMO CALORICO. QUESTO PERCHE’ CON PIU’ MASSA MAGRA SARA’ MAGGIORE IL CONSUMO CALORICO IN CONDIZIONI DI RIPOSO. IL MUSCOLO BRUCIA CALORIE ANCHE QUANDO E’ A RIPOSO ED E’ PER QUESTO CHE SE NON E’ UTILIZZATO VIENE ELIMINATO DALL’ORGANISMO, PER EVITARE DI CONSUMARE TROPPE CALORIE QUANDO NON E’ NECESSARIO. QUINDI : + GRASSO = METABOLISMO LENTO.
8. ALLENAMENTO AEROBICO: SI, MA NON TROPPO! SE LE ENERGIE VENGONO TUTTE DEPAUPERATE DALL’ATTIVITA’ AEROBICA NON NE RIMANGONO ABBASTANZA PER LE ALTRE ATTIVITA’ E IL CORPO COMPENSERA’ ABBASSANDO IL METABOLISMO. INOLTRE TROPPA ATTIVITA’ AEROBICA PRODUCE GRANDI QUANTITA’ DI CORTISOLO,ORMONE DELLO STRESS. COME CONSEGUENZA OLTRE AL RALLENTAMENTO DEL METABOLISMO SI AVRA’ RIDUZIONE DI MUSCOLO.
9.ALLENAMENTO PESI: PIU’ MASSA MAGRA = METABOLISMO PIU’ VELOCE.
10. QUESTIONE GRASSI NELL’ALIMENTAZIONE: NON ELIMINARE MAI DEL TUTTO I GRASSI DALL’ALIMENTAZIONE E PREFERIRE QUELLI DI ORIGINE VEGETALE. QUESTO PORTA AD UN MIGLIORAMENTO DELLA RESISTENZA ALL’INSULINA( CIOE’ EVITA CHE I CARBOIDRATI VENGANO IMMAGAZZINATI SOTTO FORMA DI GRASSI) INOLTRE MIGLIORANO L’INDICE GLICEMICO DEI CARBOIDRATI, REGOLANO I LIVELLI DI COLESTEROLO E AIUTANO A MANTENERE IN SALUTE LA PELLE.
11. VARIABILITA’ NELL’ALLENAMENTO: IL NOSTRO ORGANISMO CERCA DI STARE SEMPRE IN UN CONDIZIONE DI EQUILIBRIO(OMEOSTASI) VARIARE DI FREQUENTE L’ALLENAMENTO FA STARE L’ORGANISMO SEMPRE IN UNA CONDIZIONE DI RICERCA DI QUESTO EQUILIBRIO E QUINDI CONSUMA PIU’ CALORIE PER FARE QUESTO. PIU’ CALORIE CNSUMATE= METABOLISMO PIU’ VELOCE
12. INTEGRATORI CHE AUMENTANO IL METABOLISMO: TERMOGENICI, CAFFEINA, TAURINA, TE’ VERDE SONO TUTTI INGREDIENTI DI ORIGINE NATURALE CHE AIUTANO A MANTENERE ALTO IL METABOLISMO ASSOCIANDO SEMPRE TUTTI I PUNTI CHE ABBIAMO ESAMINATO FINORA.
Ok, ma devi arrivarci già vestito, non toccare oggetti, non condividere attrezzi se non dopo che sono stati disinfettati, gettare subito in contenitori ben sigillati la carta usata per asciugarsi, non toccarsi mai il viso, peggio ancora se stai sudando, non appoggiare la felpa o il giacchino sulle panche durante gli esercizi, e una volta a casa lavare tutto separatamente dal resto della biancheria come se venissi direttamente da Chernobyl dopo l’esplosione del reattore.
Tutte disposizioni sacrosante, ma credo che molti continueranno a fare quello che hanno fatto in quarantena: allenarsi a casa, o in un parco visto che ora si può, tramite una app o la lezione online del proprio istruttore di fiducia. Per le app di fitness è un momento magico: secondo un report globale pubblicato qualche giorno fa, il lockdown ha fatto schizzare gli abbonamenti. Beachbody, una delle app più popolari, ha sfondato il tetto dei due milioni di abbonati e il 27 aprile una lezione online è stata seguita in diretta da oltre 31 mila persone contemporaneamente.
In realtà le app (qui ce ne sono otto fra le migliori, alcune davvero molto costose in realtà), coprono solo una parte del nuovo mercato aperto dalla quarantena. Ci sono tantissimi personal trainer che, usando soprattutto Zoom e Instagram, hanno inventato corsi online in streaming per fare allenare le persone in casa. E infine ci sono quelli che hanno fatto tutto da soli, inventandosi attrezzi fra sedie e porte a volte con risultati comici, come testimoniano alcuni video che girano sui social. Certo, era una situazione eccezionale, certo la quarantena forse è alle nostre spalle e abbiamo voglia di uscire di casa. Ma questi tre mesi di sport a domicilio dimostrano che possiamo fare sport ovunque e comunque, che per fare squat, flessioni e addominali – la base insomma – basta la volontà, e che le palestre dovranno offrire qualcosa di più per attrarre chi si è abituato a fare ginnastica con una app o con Zoom senza tanti divieti.
A cura di Federica Favale: Personal Trainer, Coach Online, FitModel, Titolare e Responsabile Commerciale dell’azienda AF Nutrition ( http://www.afnutrition.it ) , Blogger ( https://federicanuovo.blogspot.com/ ) e Mamma. Email: federica.favale79@libero.it INSTAGRAM: ( federica_af_nutrition) https://www.instagram.com/federica_af_nutrition/?hl=it FACEBOOK: ( Federica Favale) https://www.facebook.com/federica.favale.71/
In questi ultimi anni il lattosio è al centro di molte discussioni a causa delle molte intolleranze che si sono sviluppate nei suoi confronti. Molti credono però che, anche se non siano intolleranti, questi prodotti “senza lattosio” siano migliori e altri ancora credono di essere intolleranti o addirittura allergici a causa della molta confusione che c’è in merito. Cerchiamo quindi di fare chiarezza. Il LATTOSIO è lo zucchero del latte, infatti costituisce il 98% degli zuccheri presenti nel latte. E’ uno zucchero, quindi un carboidrato, e per la precisione è un DISACCARIDE cioè costituito da altri due zuccheri più semplici(monosaccaridi): GLUCOSIO e GALATTOSIO. Il lattosio è contenuto in percentuale maggiore in tutti i tipi di latte di origine animale e di conseguenza anche nei derivati, in percentuale variabile. Normalmente gli esseri umani sono in grado di trasformare il lattosio nei suoi due zuccheri più semplici(glucosio e galattosio) grazie ad un enzima chiamato LATTASI. L’intolleranza al lattosio si presenta nel momento in cui sia ha una CARENZA oppure una TOTALE MANCANZA di questo enzima.Il latte fa parte da sempre della nostra alimentazione fin da quando nasciamo. Inoltre è un alimento completo perchè contiene proteine ,vitamine e minerali e le forme sotto cui possiamo consumarlo, anche trasformato sono davvero tante: yogurt, formaggi, panna, burro ecc… Tuttavia alcune persone potrebbero avere delle difficoltà a digerire questo zucchero. La conseguenza è che invece di essere digerito il lattosio rimane integro nell’intestino e viene fermentato causando spiacevoli problemi(diarrea, flatulenza,gonfiore addominale, ecc..). Come si fa a sapere se si è intolleranti al lattosio? Per verificare l’intolleranza al lattosio esistono due test:1- H2 BREATH TEST: è il più attendibile e consiste nel prelevare campioni di aria per valutare la presenza di idrogeno, prima e dopo somministrazione di 20/50 gr di lattosio, facendo soffiare la persona in una sacca.2-TEST GENETICO: identifica la predisposizione all’intolleranza di lattosio, individuando i soggetti che potrebbero manifestare questo deficit. Ma in questo caso un risultato positivo non significa manifestare con certezza l’intolleranza ma indica un maggiore rischio di svilupparla rispetto a soggetti con risultato negativo. Esistono diverse forme di intolleranza al lattosio:1- Riduzione dell’enzima lattasi, diversa da soggetto a soggetto, ma rimane la capacità di tollerare latte e derivati.2- A volte a causa di alcune patologie può manifestarsi un’intolleranza momentanea che può scomparire dopo un periodo di tempo.3- INTOLLERANZA CONGENITA: è la forma più rara e si manifesta fin dalla nascita per una totale mancanza dell’enzima. L’attività dell’enzima lattasi comunque inizia a diminuire già a partire dallo svezzamento proprio per la minore necessità di digerire questo zucchero. Inoltre la mancata assunzione per molti anni di latte, come altre patologie gastrointestinali e anche la celiachia possono portare ad una perdita dell’enzima. Alcune statistiche dimostrano che la capacità di digerire il lattosio è maggiore nei popoli del Nord Europa mentre ne sono intolleranti gli Asiatici, gli Africani e i Nativi Americani. In Italia invece si stima che il 40% delle persone sia intollerante al lattosio in percentuale maggiore al Nord(52%), per poi passare al Sud(41%) mentre i meno intolleranti si trovano al Centro (19%). SINTOMI DELL’INTOLLERANZA AL LATTOSIO:I sintomi variano da persona a persona ma i più comuni sono: diarrea, flatulenza, meteorismo, gonfiore addominale, eruzioni cutanee, nausea, dolore addominale, stitichezza. Non tutti possono presentare lo stesso sintomo. PRODOTTI CONTENENTI LATTOSIO:Oltre al latte ci sono tanti altri prodotti e preparazioni di cui il latte animale è alla base, quindi non esiste un prodotto preparato con latte animale che non contenga anche lattosio, in percentuale variabile. Viene utilizzato anche come addensante o conservante nei prodotti alimentari. Inoltre il lattosio si trova anche in alcuni farmaci. Non esiste una vera e propria cura per l’intolleranza al lattosio se non una riduzione totale o parziale degli alimenti che lo contengono. Quindi questo significa non poter più mangiare alcun formaggio o bere latte?In realtà la situazione non è così drammatica.Esistono prodotti alimentari che contengono quantità minime di lattosio grazie alla presenza di FERMENTI: questi trasformano il lattosio in zuccheri più digeribili. Un esempio sono lo yogurt .Altro fattore a vantaggio è la STAGIONATURA:infatti i formaggi più stagionati sono più tollerati dagli intolleranti al lattosio perchè il lattosio si trasforma in acido lattico che non causa più problemi.Un esempio è il parmigiano.Ultimo fattore è l’aggiunta dell’enzima LATTASI: è il caso di tutti gli alimenti che portano la dicitura DELATTOSATO. In questo modo questi alimenti portano il lattosio già diviso nei due zuccheri più facilmente digeribili. A meno che una persona non abbia completamente perso l’enzima lattasi fin dalla nascita, la quantità di lattosio che può tollerare è variabile e personale. Dipende essenzialmente da quanto enzima rimane nell’organismo. Quindi c’è chi riesce a mangiare qualche alimento durante la settimana e chi invece solo a guardarlo sta male. Quando si scopre di essere intollerante al lattosio non basta eliminare alcuni alimenti che ne contengono di più per stare bene ma ci si deve letteralmente disintossicare. Un esperto consiglierà una dieta dove si eliminerà ogni prodotto che ne contenga anche in quantità minima perchè molto probabilmente anche il colon sarà irritato. In seguito consiglierà cosa reintrodurre in piccole quantità. ALIMENTI DELATTOSATI:La legge oggi prevede che sugli alimenti con percentuale sotto lo 0,1% o lo 0,01% di lattosio si possa scrivere SENZA LATTOSIO” ma negli alimenti di origine animale una minima percentuale c’è.Quando invece si trova la dicitura “PUO’ CONTENERE TRACCE DI LATTE” significa che le aziende inseriscono questa dicitura perchè negli stabilimenti si produce anche latte. Quindi per capire se un alimento contiene lattosio e anche in che percentuale si deve necessariamente leggere l’etichetta perchè i produttori, per legge, devono inserire tra gli ingredienti anche gli ALLERGENI. Se si tratta di prodotti come latte e derivati in tabella si può leggere anche la quantità di carboidrati e quindi zuccheri perchè come abbiamo detto all’inizio il lattosio è lo zucchero del latte. INTOLLERANZA O ALLERGIA?Molti confondono questi due termini. Quella al lattosio è un’INTOLLERANZA cioè un disturbo che si manifesta dopo l’assunzione di lattosio nei soggetti che possiedono poco o niente enzima lattasi. Le intolleranze comprendono appunto deficit enzimatici, intossicazioni da alimenti, possono essere legate alla liberazione di istamina. L’intolleranza è sempre legata alla quantità di un alimento ingerito e le complicanze sono a livello del tratto gastro-intestinale. Invece l’ ALLERGIA è alle PROTEINE DEL LATTE VACCINO che si manifesta oltre che con dolori addominali e diarrea anche con vomito. Quindi questa è già la differenzia dall’intolleranza. L’allergia è una reazione avversa agli alimenti scatenata dal sistema immunitario che può portare anche a shock anafilattico. INTEGRATORI DI LATTASI:in commercio oggi, oltre ai vari alimenti delattosati esistono anche gli integratori di lattasi cioè dell’enzima che trasforma il lattosio nei suoi due zuccheri più semplici. Quindi assumendo questi integratori si assume l’enzima ma l’effetto è solo temporaneo. Si devono assumere generalmente subito prima di mangiare un alimento contenente lattosio e l’effetto è solo temporaneo(circa 30/40 minuti). Alcuni integratori di lattasi risultano totalmente inutili per alcune persone quindi è buona regola farsi consigliare da uno specialista il tipo e la quantità di integratore da assumere e quante ALU(unità acido lattasi) deve avere. Quindi scoprire di essere intolleranti al lattosio non è poi la fine del mondo ma soprattutto spero di aver fatto un pò di chiarezza e soprattutto di aver fatto comprendere di non affidarsi mai alle chiacchiere.
Lavora sodo, sii gentile. Poche parole, ma molto concrete. Un semplice consiglio ricevuto con il cuore, un paradigma attorno al quale costruire la propria carriera. Il suo stile ha riscosso molto apprezzamento. Ma Alessia Facchin è molto concentrata verso i suoi obiettivi più concreti, possiede la stoffa dei grandi: la vera passione.
Cosa ti hai portato questo cambiamento nella tua vita? Nella mia vita non è cambiato molto, semplicemente mi sono dedicata ad uno stile di vita sano quindi alimentazione impostata in modo leggermente differente e allenamento quotidiano più “strong” rispetto a prima. Mi sono sempre allenata anche prima di gareggiare. Ero una modella e quindi ci tenevo a tenermi in forma. Semplicemente non mi allenavo con un obiettivo finale quale ora e’ una competizione e non pesavo meticolosamente come ora gli alimenti.
Chi è la tua icona di stile? Senza dubbio Angelica texeira. La sua umiltà e bontà non è interscambiabile con nessun altro.
Nell’era delle ‘Insta-Girl’ che rapporto hai con i social network? Ora noi dobbiamo molto della nostra immagine ai social. Nel quotidiano, siamo persone normali. Siamo conosciuti grazie al social. Quindi in quest’epoca dobbiamo avere un rapporto molto stretto con le persone. Viviamo a contatto con loro in ogni istante ed è grazie a loro che noi siamo conosciuti e stimati.
Quali sono i ricordi più belli della tua carriera di nel fitness fino ad ora? Senza dubbio i due momenti fondamentali nella vita di un atleta la vittoria del tesserino pro e una vittoria professionistica. La vittoria che mi ha permesso la qualifica diretta al Mr olympia 2020.
Come ti prepari mentalmente e fisicamente una gara? Mi alleno tutti i giorni, mangiando sei volte al giorno e questo per quanto riguarda la mia preparazione fisica, mentre per quanto riguarda la preparazione mentale, allontano tutte le persone negative che mi sono intorno e cerco di vivere il tutto il più serenamente possibile; non come fosse un gioco perché per me si tratta di un lavoro, però lo vivo con una mentalità molto leggera fino all’ultimo istante prima di salire sul palco e mi godo ogni momento sul palco.
Qual è la parte migliore delle settimane di questo sport? Ci sono anche aspetti negativi? La parte migliore è vedere il proprio corpo modificarsi e diventare sempre più in linea con il fisico richiesto in gara e quindi pronti alla competizione mentre Più la gara si avvicina, più si inizia a sentire la stanchezza, non si hanno rapporti sociali con le persone e si rischia di rimanere in casa la sera senza mai uscire. L’aspetto negativo è purtroppo questo, non poter vivere una vita “normale” perché purtroppo quando il cibo scarseggia la stanchezza si sente sempre di più E la voglia di stare in compagnia o di uscire la sera è sempre meno.
Chi ti ha influenzato maggiormente nella tua carriera di atleta? L’Influenza maggiore è partita dalla mia testa. Ho voluto mettermi in gioco, vedere fino a quale punto riuscivo a spingermi e fino a dove il mio corpo rispondeva.
Hai un motto particolare che incarna la tua personalità? Sono una persona umile, buona però che quando deve mettersi in gioco, gioca con tutte le sue forze; ho una gran forza di volontà e sono molto cocciuta.
— 10 consigli ai lettori per mantenersi in forma? stile di vita sano quindi alimentazione sana. Mangiare tanta frutta e verdura, allenarsi non tutti i giorni però almeno 3-4 volte a settimana, bere a colazione appena svegli un bicchiere di acqua e limone, mangiare verdure verdi, avere un’alimentazione varia, cercare di evitare l’alcol e i salumi, limitare il consumo dei dolci, bere molta acqua, e amare se stessi.
Quali sono i tuoi hobby? Come trascorri il tuo tempo libero? Nel mio tempo libero amo leggere oppure anche solo guardare un bel film in tv. Mentre la mia seconda passione sono le armi. Quindi sparate al poligono
Ultima domanda: il tuo sogno più grande? E dove ti vedi fra dieci anni? Il mio sogno è ora raggiungere top 10 olympia quest anno. Io e il mio coach stiamo lavorando a questo obiettivo.
Tra 10 anni credo e spero sposata, con una bella famiglia, dei figli che mi amano e comunque continuare a vivere in quest’ambiente un po’ diversamente, con meno fissazione.
Dopo “Buenos Aires” Baby K torna con un nuovo tormentone. E stavolta non è sola. Perché la rapper dei record lancia nel mondo della musica l’influencer per eccellenza: Chiara Ferragni. L’imprenditrice digitale è infatti la special guest del nuovo singolo “Non mi basta più”. “Sono felicissima di ospitare Chiara, preparatevi ad un’estate iconica oltre che rovente”, scrive Claudia.
Baby K e Chiara Ferragni, la coppia (musicale) che non ti aspetti
Il brano, scritto dalla stessa Claudia Nahum, esce giovedì 25 giugno in radio e su tutte le piattaforme digitali. Con l’inizio dell’estate non poteva mancare una sorpresa in musica della regina dell’urban pop dalle sonorità e dai ritmi internazionali.
Il singolo è stato anticipato dal jingle presentato nella campagna di un noto marchio di prodotti per capelli in collaborazione con la Ferragni. “Anche in un’estate così diversa possiamo sentirci bene con noi stessi”, sottolinea Chiara.