Luigi Scudella: Luigi da anni lavora come personal trainer in palestra, ma con l’arrivo del coronavirus

Da lì, per mesi, ho attinto dai miei risparmi, ma oggi sono agli sgoccioli, per questo ho deciso di reinventarmi”. A parlare è ormai celebre non solo per le divertenti parodie rap-dialettali, ma anche per la partecipazione al programma Mediaset ‘Avanti un altro!’.

Luigi da anni lavora come personal trainer in palestra, ma con l’arrivo del coronavirus, tutte le sale fitness sono state chiuse da febbraio a giugno e, ancora, dallo scorso ottobre: “Il problema, ora, è che non si vede la fine, non c’è prospettiva. Speriamo nel vaccino”.

Secondo Luigi molte strutture non riusciranno a riaprire al termine della seconda ondata: “Chi aveva qualcosa da parte sta esaurendo le risorse, e chi non aveva nulla ha già abbassato la claire”. In estate il mondo delle palestre è riuscito a tirare fiato, “pur con un ridotto giro di clienti, perché il virus ha cambiato molto la psicologia delle persone e tanti, durante il primo lockdown si erano attrezzati per l’allenamento da casa”.

Poche le agevolazioni governative: “Gli affitti sono stati alleggeriti, ma le rate dei mutui per i macchinari andavano comunque saldate. Inoltre sono stati eseguiti importanti investimenti per l’adeguamento alla normativa sanitaria, sempre rispettata, ma nonostante questo il Governo ha bollato le sale da allentamento come ‘luoghi untori’. Questo non l’ho apprezzato”.

e. Luigi, nei mesi di chiusura, è rimasto a casa, ma non fermo: “Mi sono dato da fare, ho mille idee, per fortuna, perché in una situazione così puoi solo ragionare su come reinventarti”. Il rapper cremasco sta seguendo la strada del fitness, la sua prima grande passione, sperimentando una nuova piattaforma social – TikTok – con risultati estremamente positivi: “Ho circa 70mila followers, per lo più giovanissimi. Cerco di appassionarli, di spiegare come ci si allena in modo divertente, prendendomi in giro, che è la cosa migliore che so fare”.

Prosegue anche la collaborazione con Mediaset e rassicura i suoi fan musicali: “Ho pronte diverse canzoni. Prometto che arriveranno”. I progetti in campo sono tanti: “Sto preparando il terreno per creare cose nuove. Ne vedrete delle belle!”

Chi è Guglielmo Rufolo il chirurgo plastico italiano di fama internazionale?

L’impiego della Radioterapia come trattamento adiuvante nella patologia oncologica
consiste nella somministrazione di precise dosi di raggi X coinvolgendo aree ben
delimitate dell’organismo. L’alta energia utilizzata porta a morte le cellule tumorali ma
determina spesso effetti collaterali a carico dei tessuti sani adiacenti la zona da
irradiare. Il danno che si sviluppa nei tessuti cutanei e sottocutanei caratterizza il quadro
delle radiodermiti acute o croniche, a seconda del tempo intercorso dall’applicazione.
Le radiodermiti croniche sono caratterizzate da estesa fibrosi tissutale e spesso si
accompagnano a notevoli complicanze. Non guariscono spontaneamente e tendono
progressivamente ad aggravarsi, infettarsi o andare incontro a degenerazione maligna.
Le citochine rilasciate dalle cellule infiammatorie giocano un ruolo fondamentale nella
patogenesi del danno da radiazioni. Lo studio della regolazione di tali molecole è
fondamentale per il trattamento delle radiodermiti.


Presentiamo il caso di una giovane donna trattata, 18 anni orsono, con due cicli di
radioterapia post-chirurgica, dopo asportazione di un carcinoma della tiroide. La
paziente è giunta alla nostra osservazione con una radiodermite cronica del collo delle
dimensioni di circa 14×9 cm. L’area è stata trattata con infiltrazione loco regionale di
una soluzione di Platelet rich plasma e buffy coat, attivata con Trombina autologa e
Calcio gluconato, in pomfi da 0,05 ml. Sono stati impiagati circa 3 ml per seduta, per un
totale di 5 sedute ripetute con cadenza quindicinale. Un prelievo bioptico con Punch da
0,5 cm è stato effettuato 5 giorni prima dell’inizio e 5 giorni dopo la fine del trattamento.
Un accurato studio istologico ha valutato le modificazioni intervenute a carico dei tessuti
coinvolti. Le proprietà dei fattori di crescita contenuti nel gel piastrinico sono ormai note
da anni ma sempre nuove prospettive si aprono per la loro applicazione in campo
chirurgico. I nostri risultati aggiungono nuove ed accurate valutazioni a supporto delle
prospettive di utilizzo del gel piastrinico.