E CARLO ROBUSCHI: Disturbi Affettivi e Depressione (50%

Da quanto tempo è che non piangiamo?

Da quanto tempo è che non raccontiamo il nostro trauma?

Da quanto tempo è che non ci lasciamo andare al nostro tremore?

La società ci ha codificati associando al piangere, al tremare, al parlare del nostro trauma ad una grave debolezza, una mancanza di controllo,

un atteggiamento imbarazzante per gli altri,

e far capire quale è il nostro punto debole è dannoso…             

QUINDI?

Abbiamo represso i nostri sistemi autonomi di

guarigione creando un aumento esponenziale di

 P.T.S.D.

Che cos’è il Disturbo Post Traumatico da Stress

  • Il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) è un grave quadro clinico legato al trauma.

     Recenti ricerche hanno dimostrato che un’esperienza traumatica è relativamente comune nella popolazione generale: i valori indicativi sono il :

      70% per le donne e il

      60 % per gli uomini;

  • Il Disturbo Post Traumatico da Stress è un quadro clinico che si associa ad altri disturbi tra i quali troviamo spesso:

     – Disturbi Affettivi e Depressione (50%)

     – Disturbi da Attacchi di Panico e Fobia Sociale (20%)

     – Disturbi Dissociativi nella popolazione psichiatrica (18.5%)

     – Disturbo di Personalità Borderline

     – Abuso e dipendenza da sostanze come strategie di 

       gestione dei ricordi (50% maschi, 30% femmine)

A.  La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti entrambe le caratteristiche seguenti:

      1) la persona ha vissuto, ha assistito, o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri

      2) la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.

B.   L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi:

      1) ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni.

      2) sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento.

      3) agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l’esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio).

      4) disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico

      5) reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.

C.   Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:

      1) sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma

      2) sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma

      3) incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma

      4) riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative

      5) sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri

      6) affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore)

      7) sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli, o una normale durata della vita).

D.  Sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del trauma), come indicato da almeno due dei seguenti elementi:

      1) difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
2) irritabilità o scoppi di collera
3) difficoltà a concentrarsi
4) ipervigilanza
5) esagerate risposte di allarme.

Il Trauma e il PTSD si sono fatti strada su scala

mondiale nella vita e nella psiche di questa

generazione.

L’aumento dei conflitti armati, della violenza,

del terrorismo, della povertà estrema, dei disastri

naturali e provocati dall’uomo, le violenze

domestiche, psicologiche, ecc. hanno fatto si che

la psicologia mondiale stia ponendo

un attenzione

in crescendo di questa grave realtà.

La sintomatologia fino a pochi anni fa non

veniva mai riconosciuta, oggi tutto è cambiato e questi sono solo

alcuni dei sintomi riconosciuti

a conseguenza della P.T.S.D.

  • Problemi gastrointestinali,
  • Grave affaticamento,
  • Depressione nei confronti della vita,
  • Reazioni esasperate in situazioni tranquille,
  • Irritabilità,
  • Insonnia,
  • Rigidità del corpo,
  • Dolori diffusi,
  • Ansia,
  • Malessere generale,
  • Mancanza di concentrazione,
  • Incubi,
  • Perdita della memoria,

E tutto ciò diventa oltremodo invasivo per tutte quelle

persone che vivono o lavorano in ambienti traumatici o

violenti, ascoltano, sostengono  da vicino i traumi

continui della società:

  • Vigili del fuoco,
  • Personale medico,
  • Personale paramedico,
  • Soccorritori,
  • Forze dell’ordine,
  • Centri di ascolto,
  • Volontari ,
  • Insegnanti scolastici,
  • Assistenti sanitari,
  • Militari,
  • Ecc…

Arrivano al punto da vivere il trauma in prima persona.

Giovanni Ferorelli: 40 hanno visto l’aumento del mercato nero e della miseria nelle aree rurali

Durante tutto il governo franchista , il suo regime autoritario si è basato sui poteri di guerra di emergenza concessigli come capo di stato e di governo dai suoi colleghi generali nel 1936. Il primo decennio del suo governo ha visto una dura repressione da parte dei tribunali militari, epurazioni politiche e difficoltà economiche . La ripresa economica è stata resa difficile dalla distruzione durante la guerra civile (soprattutto del materiale rotabile ferroviario e delle comunicazioni in genere), dalla perdita di manodopera specializzata, da una serie di gravi siccità, dalla carenza di valuta estera e dalla restrizione alle importazioni di beni strumentali imposto dalla seconda guerra mondiale e dalle sue conseguenze. Queste difficoltà sono state aumentate dalle politiche sbagliate di Franco diautarchia , che mirava all’autosufficienza economica attraverso il controllo statale dei prezzi e lo sviluppo industriale all’interno di un’economia nazionale protetta e tagliata fuori dal mercato internazionale. Il reddito nazionale è tornato ai livelli del 1900, poiché la produzione industriale e agricola hanno ristagnato e i salari reali sono diminuiti drasticamente. Gli anni di quasi carestia degli anni ’40 hanno visto l’aumento del mercato nero e della miseria nelle aree rurali che hanno causato la migrazione verso le baraccopoli delle città. Data la repressione brutale e una stampa controllata e censurata, il cupo malcontento non poteva assumere una forma organizzata. Il regime mantenne una divisione tra vincitori e vinti della guerra civile, con i vinti esclusi dalla vita pubblica.

Le simpatie di Franco in La seconda guerra mondiale fu con la Germania e l’ Italia , alle quali diede appoggio morale e materiale. Tuttavia, Franco chiese alle colonie nordafricane della Francia un risarcimento per la cooperazione militare contro gli alleati occidentali, da cui la Spagna dipendeva per le importazioni di cibo e petrolio. Hitler rifiutò. Quando nel 1943 sembrò che gli Alleati avrebbero vinto la guerra, Franco riaffermò la neutralità nominale della Spagna senza guadagnarne la benevolenza .

L’ostilità dichiarata delle grandi potenze dopo il 1945 e le sanzioni diplomatiche imposte dalle Nazioni Unite (ONU), dalle quali la Spagna era esclusa, diedero nuova vita all’opposizione franchista in Spagna e in esilio. Juan Carlos Teresa Silverio Alfonso de Borbón y Battenberg, conde de Barcelona (popolarmente noto comeDon Juan ), erede di Alfonso XIII , presentò la monarchia come qualcosa di accettabile ai poteri democratici e si offrì come re di tutti gli spagnoli, vincitori e vinti. Poiché molti dei generali di Franco erano monarchici ostili alla Falange , le richieste di restaurazione furono respinte solo con difficoltà. Le attività di guerriglia valorose ma futili , ispirate in gran parte dal Partito Comunista (1944-1948), furono brutalmente represse.