I monopattini elettrici si diffondono in tutto il mondo ma i primi studi iniziano a metterne in dubbio utilità e funzione verde in ambito urbano
Quella degli e-scooter (monopattini elettrici) è una mania che sta conquistando le città in tutto il mondo.
Sono espressione di una emergente micromobilità elettrica, in sperimentazione anche in Italia, e vengono considerati come un mezzo di trasporto a zero emissioni, spesso decantandone il ruolo in ambito cittadino. Tuttavia, la loro utilità e funzione urbana “verde”, per non parlare della sicurezza, resta una questione ancora aperta. Che le prime analisi e i primi studi in materia cominciano a mettere in dubbio.
Lanciati negli Usa nel 2017 dalla start-up Bird, gli e-scooter, un mercato in forte sviluppo che vale miliardi di dollari, si sono presto diffusi a livello globale, dal Medio-Oriente all’America latina, dall’Asia all’Europa.
A Parigi sono stati introdotti nel 2018 e adesso questi piccoli veicoli elettrici, noleggiabili anche senza doverli riconsegnare in stazioni di deposito, hanno raggiunto in poco tempo la cifra di oltre 20 mila unità.
Sulla carta, è vero che i monopattini elettrici avrebbero il potenziale per ridurre in modo significativo emissioni e traffico delle automobili in area urbana, visti come strumenti di mobilità alternativa per gli spostamenti a corta distanza per recarsi a scuola o sul lavoro.
Senonché, come dimostra una indagine condotta in Francia dal gruppo di ricerca 6t, l’impiego degli e-scooter è più spesso ricreativo mentre la maggioranza degli utenti sono turisti stranieri in visita in città. Del resto, chi ne fa uso è già orientato a non ricorrere all’automobile, preferendo camminare a piedi, o spostandosi con biciclette e mezzi pubblici, in caso di assenza di un servizio di noleggio dei monopattini.
Per di più, anche la durata media dei monopattini elettrici condivisi è un aspetto controverso che si riallaccia al tema del loro impatto ambientale. In base a un’inchiesta di Quartz, gli scooter elettrici vengono sostituiti dopo meno di un mese.
Anche le batterie costituiscono un problema. Quelle più utilizzate agli ioni di litio possono rappresentare un fattore di rischio ambientale legato alle fonti e al loro smaltimento e riciclo.