giovedì, Ottobre 10, 2024
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Più in forma con la cronobiologia

Fai la cosa giusta al momento giusto. Dieta, sport, sonno: se si entra in sintonia con il proprio orologio interno si vive megliodi SILVIA LUPERINI

Questione di luce. E di ritmo. Se si segue quello giusto si può rientrare in sintonia con il proprio orologio interno e stare meglio. Riposizionare le lancette, come hanno dimostrato moltissimi studi recenti, può portare a enormi benefici nella dieta, nello sport, nel sonno e persino nell’efficacia dei vaccini. Basta imparare che c’è un momento ideale per ogni nostra attività. «L’alternanza luce/buio veglio/sonno è percepita già dal feto. Avere consapevolezza dei nostri ritmi innati si ripercuote nello stile di vita», dice il neurologo Paolo Zolo. A regolare il ticchettio del nostro orologio biologico interno «è un gruppo di cellule cerebrali situato nell’ipotalamo che riceve informazioni sulla luce attraverso la retina e, lavorando su un ciclo di 24 ore, adatta i ritmi biologici del nostro corpo a quelli imposti dal susseguirsi di giorno e notte. Queste informazioni – spiega Zolo – hanno ricadute a cascata sugli orologi interni degli altri organi, come quelli che governano l’attività del cuore, del fegato, delle cellule, le secrezioni dello stomaco e dell’intestino»

Il libro “I segreti della cronobiologia” (Sperling&Kupfer) di Marie Borrel aiuta ad orientarsi. La pelle, per esempio, è più attiva di notte. «Aumenta la microcircolazione sanguigna e la moltiplicazione delle cellule e la loro riparazione è tre- quattro volte superiore rispetto al giorno», scrive Borrel. Dopo il calar del sole, l’epidermide è anche più permeabile. Ecco perché, prima di andare a letto, il peeling che aiuta ad eliminare le cellule morte in eccesso e i trattamenti cosmetici nutrienti sono più efficaci al contrario del giorno, più adatto alle creme idratanti. E per l’attività fisica? Al risveglio aumentano le dosi del cortisolo e per il cuore è un momento critico, è preferibile puntare su discipline soft. Se si vuole sfruttare la pausa pranzo per muoversi un po’, ci si accontenta di una mezz’ora senza forzare, camminando o in bicicletta, ma se si cerca uno sforzo più intenso, il tardo pomeriggio è il più indicato. Via libera a sport di squadra, squash, tennis. Se si fa ginnastica dopo cena, la temperatura risale e si fa più fatica ad addormentarsi.

Dopo la pausa pranzo, venti minuti di siesta sono un toccasana soprattutto per chi lavora. L’hanno capito bene i cinesi per i quali è un diritto nazionale e le aziende giapponesi che sempre più spesso offrono stanze del sonno ai loro dipendenti per aumentare la produttività. Una serie di ricerche recenti hanno mostrato anche che i ritmi circadiani influenzano il metabolismo, il modo in cui immagazziniamo e consumiamo le calorie e come bruciamo gli zuccheri attraverso l’insulina. La cronodietetica consiglia una colazione abbondante con pane e proteine animali (uova, prosciutto, formaggio o salmone), un pasto abbondante a base di proteine, mezza ciotola di carboidrati , verdure cotte e crude. La merenda dovrà essere piacevole e saziante: frutta secca, due quadretti di cioccolata fondente e un frutto. Va evitata la cena abbondante preferendo poche proteine (petto di pollo, pesce bianco poco conditi), verdure verdi crude o cotte e uno yogurt senza zucchero come dessert.

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