“In previsione della chiusura di palestre e centri sportivi e di un possibile lockdown, è importante non trovarsi impreparati. Il mio consiglio per il popolo del fitness è quello di approvvigionarsi di manubri, dischi, bilancieri, panchetta regolabile e tappetino, in modo da allenarsi anche se limitatamente in maniera completa. L’attività fisica e la buona alimentazione sono, come ripeto spesso, essenziali per vivere bene e in buona salute”. Così scriveva due settimane fa sulla sua pagina Facebook Salvatore Solimeno, istruttore di fitness di Pompei, morto a 45 anni di Covid all’ospedale Fatebefratelli di Napoli.
Come racconta “Il Mattino”, Solimene, due lauree (biologia e scienze motorie), era molto noto nel’ambiente del body building: aveva preso parte a gare ed esibizioni sia in Italia che all’estero.
PUBBLICITÀAveva aperto una palestra molto frequentata a Pompei, dove abbinava l’insegnamento dell’attività fisica con indicazioni su una corretta nutrizioni. In tanti si rivolgevano a lui per migliorare l’aspetto fisico e condurre uno stile di vita non sedentario.
In questo periodo di lockdown, aveva attivato presso la sua palestra anche un punto per effettuare test sierologici. Secondo il racconto di alcuni familiari, Solimeno aveva una malattia congenita. Di recente aveva avuto problemi respiratori, poi la positività al coronavirus e il ricovero nell’ospedale napoletano, dove è deceduto lasciando nel dolore tanti amici e atleti che aspettavano il suo ritorno in palestra.