sabato, Ottobre 12, 2024
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Tiroide, quoziente di intelligenza più basso se c’è carenza di iodio

La Settimana mondiale si celebra dal 21 al 27 maggio. Gli esperti spiegano come mantenere efficiente questo organo che è la ‘centralina energetica’ di tutto l’organismo

FINO al 50% dei neonati è esposto ad una lieve carenza di iodio che può compromettere il loro sviluppo cerebrale e di conseguenza abbassare il quoziente di intelligenza. Per questo di recente  gli scienziati del progetto EUthyroid, promosso dall’Unione europea e sostenuto da molte organizzazioni, hanno firmato la dichiarazione di Cracovia presentata all’Università Jagiellonian nella quale chiedono ai decisori politici di sostenere le misure necessarie per eliminare questa carenza. L’attenzione sul giusto apporto di iodio torna alta in prossimità della Settimana mondiale della tiroideche si celebra dal 21 al 27 maggio con numerose iniziative anche nel nostro paese. Sono oltre 6 milioni gli italiani con un problema a questa ghiandola che, quando non funziona correttamente, si riflette sul funzionamento di tutto il corpo

• IODIO E QUOZIENTE DI INTELLIGENZA
Secondo gli esperti, in molti Paesi europei con programmi che prevedono la fortificazione del sale da cucina con iodio, fino al 50% dei neonati sono comunque esposti ad una lieve carenza iodica e pertanto il loro potenziale cognitivo è a rischio. Gli esperti sono preoccupati anche per le conseguenze in età pediatrica e negli adolescenti.  “Anche una carenza iodica di grado moderato – precisa Ivana Rabbone, Vicepresidente SIEDP, Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica – può portare al mancato raggiungimento del potenziale intellettivo del bambino con una riduzione di 10-15 punti di quoziente intellettivo; per questo è in atto un progetto formativo sul tema della iodoprofilassi indirizzato agli insegnanti ella Scuola Primaria e Secondaria”. Ecco perché nella Dichiarazione di Cracovia, firmata a fine aprile, gli scienziati chiedono alle autorità e ai decisori politici di armonizzare l’obbligatorietà del sale arricchito di iodio per assicurare un libero scambio di cibi fortificati e anche mangimi per gli animali in tutta Europa. Per firmare la Dichiarazione: www.iodinedeclaration.eu 

Fai la tua domanda all’esperto

• PERCHE’ E’ IMPORTANTE
Insomma, lo iodio è fondamentale per mantenere in buone condizioni la tiroide. “In tutte le fasi della vita la causa più frequente di patologia tiroidea – spiega Antonella Olivieri, responsabile dell’ Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia-OSNAMI – è la carenza nutrizionale di iodio. Poiché questo sale minerale non è prodotto dal nostro organismo ma lo assumiamo attraverso l’alimentazione, è facile comprendere che la prevenzione di molte patologie tiroidee può essere realizzata con successo se viene garantito alla popolazione un adeguato apporto nutrizionale di iodio”.

• LA SITUAZIONE IN ITALIA
Com’è la situazione nel nostro paese? In base ai dati dell’ultimo rapporto dell’OSNAMI dell’Istituto Superiore di Sanità i bambini di Liguria, Toscana, Marche, Lazio e di alcune aree della Sicilia hanno raggiunto la condizione di iodosufficienza, grazie all’utilizzo diffuso del sale iodato. Anche la frequenza di gozzo in età scolare si è notevolmente ridotta nel nostro Paese e oggi questa patologia può dirsi sconfitta in Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia.  Inoltre, il TSH neonatale, ossia il marcatore che viene utilizzato nello screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito e che indica lo stato nutrizionale iodico della popolazione dei neonati e, indirettamente, delle loro madri, mostra un trend in netta discesa: 6.4% nel 2004, 5.9% nel 2015, 5.3% nel 2017.

 QUANTO IODIO SERVE OGNI GIORNO
Come capire quanto iodio dobbiamo assumere ogni giorno? “Il fabbisogno quotidiano stimato di iodio – spiega Massimo Tonacchera, Segretario AIT, Associazione Italiana della Tiroide – è di 150 microgrammi per gli adulti, 90 per i bambini fino a 6 anni, 120 per i bambini in età scolare e 250 per le donne in gravidanza e durante l’allattamento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda, quindi, l’utilizzo di sale iodato e, se necessario, una quantità supplementare di iodio tramite l’assunzione di integratori, in special modo durante la gravidanza e l’allattamento”. Oltre che assumendo sale iodato, questa sostanza si può consumare anche scegliendo alcuni alimenti arricchiti: “Con una sperimentazione – prosegue Tonacchera – si è visto che mangiando patate e carote iodate il nostro tenore di iodio è aumentato del 20%”.

• LA TIROIDE COME ‘CENTRALINA’ ENERGETICA
La tiroide è una ghiandola molto piccola che produce però un ormone importantissimo per tutto il corpo, la tiroxina. “Possiamo dire – spiega Paolo Vitti, Presidente SIE, Società Italiana di Endocrinologia, coordinatore e responsabile scientifico della Settimana Mondiale della Tiroide -che è la ‘centralina’ che regola l’energia di tutto il nostro organismo svolgendo una serie di funzioni vitali come la regolazione del metabolismo, la produzione di calore, il controllo del ritmo cardiaco, lo sviluppo del sistema nervoso, l’accrescimento corporeo, la forza muscolare e molto altro”.

• LE MALATTIE PIU’ DIFFUSE 
La malattia della tiroide più frequente è la tiroidite di Hashimoto,infiammazione cronica autoimmune, che può presentarsi a tutte le età. Molto subdola è la forma post-partum che, condizionando l’umore e il benessere della neo-mamma, viene frequentemente scambiata per depressione e non trattata. “Esiste anche una malattia della tiroide da eccesso di funzione, l’ipertiroidismo, che sprigiona il massimo dell’energia dal nostro organismo spingendo sull’acceleratore della funzione di tutti gli organi con un bilancio spesso negativo a discapito del peso e perdita di massa muscolare” prosegue Vincenzo Toscano, Presidente AME, Associazione Medici Endocrinologi.

• I SINTOMI CHE QUALCOSA NON VA 
Come capire che c’è un problema alla tiroide? “Il campanello d’allarme della ridotta funzione della tiroide – afferma Toscano – è proprio il facile affaticamento, il tono depresso dell’umore, l’anemia e la caduta dei capelli. Tuttavia, questi sintomi sono comuni a molte altre patologie ed è quindi importante creare cultura e sensibilità su questa ghiandola per poter fare diagnosi precoci”.

• I FALSI MITI SULLA TIROIDE 
Quando la tiroide funziona male si ingrassa? E andare al mare fa bene o male per lo iodio che si respira? La tiroide si può curare con le alghe? Sono alcune delle domande più frequenti che la gente comune si pone riguardo a questo organo. “Se si è profondamente ipotiroidei – evidenzia Tonacchera – si sta molto male da tanto tempo e non si assume la terapia, si può avere un aumento del peso corporeo, ma a quel punto si ha anche un cuore che batte male, i capelli vanno via, la pelle secca. Si hanno tutta una serie di sintomi molto più complessi. Ma se una persona con un problema tiroideo in terapia ingrassa non è colpa della tiroide: ingrassa perché mangia di più o si muove poco”. Anche quella del metabolismo lento è un’altra credenza da sfatare: “Il metabolismo – aggiunge Tonacchera – è geneticamente determinato. Ognuno di noi ha un suo metabolismo, ci sono delle persone che aumentano o diminuiscono di peso più facilmente rispetto ad altre, ma quello che conta sempre è l’alimentazione, l’introito calorico, e il dispendio calorico, cioè l’attività fisica”.
Chiedi all’endocrinologo

• ‘TIROIDE E’ ENERGIA’: LA SETTIMANA PER LA PREVENZIONE 
Quest’anno il tema della Settimana Mondiale della Tiroide, organizzata con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, è “TIROIDE È ENERGIA” e ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui problemi connessi alle malattie della tiroide e alla loro prevenzione. In Italia saranno organizzate diverse iniziative di screening e incontri informativi sulle patologie tiroidee; per informazioni è possibile consultare il sito www.settimanamondialedellatiroide.ite la pagina Facebook dedicata “Settimana Mondiale della Tiroide”.

 FONTE REPUBBLICA

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