La “spa on demand” è sempre più diffusa Ma fate attenzione alla professionalità
di IRMA D’ARIA
Dopo una lunga giornata di lavoro. Dopo il traffico della città, le telefonate e le mail che non finiscono mai ci vorrebbe proprio un bel massaggio decontratturante per spazzare via tutto lo stress. Ma se solo l’idea di dover andare in un centro estetico e girare a lungo prima di trovare parcheggio ci mette l’ansia, allora la soluzione migliore è la Spa “on demand”, ovvero il massaggio a casa propria. Con più di un vantaggio: niente traffico, niente problemi di parcheggio, niente attese. Insomma, più relax con l’ulteriore benefit che a trattamento finito siamo già a casa e possiamo conservare più a lungo l’effetto del massaggio. Sarà forse per tutti questi motivi che – dopo gli Stati Uniti – anche in Europa e in Italia si stanno diffondendo sempre più i trattamenti a domicilio anche attraverso il lancio di App che offrono tanti servizi e non solo a casa, ma anche in ufficio o in albergo. Un trend che si basa anche sul fatto che tutti ci muoviamo di meno e tendiamo a portare a casa il servizio comprando tutto online. Ma è solo una questione di praticità o c’è dell’altro? «La società in cui viviamo», spiega Giuseppe Polipo, presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia Estetica «è sempre più veloce, ma il contatto umano è un bisogno fondamentale delle persone che vogliono sentirsi ascoltate e coccolate, cosa che difficilmente può avvenire in un centro estetico». A casa, invece, lo spazio è più raccolto. «Il rapporto con l’operatrice estetica», prosegue lo psicologo «è più intimo perché è pienamente dedicata alla persona e non è distratta da altre clienti o dal telefono che squilla». E poi tutti si sentono a proprio agio, si supera più facilmente l’eventuale imbarazzo a spogliarsi e diventa più facile staccare la spina e godersi il trattamento.
A domicilio si può fare di tutto: non solo vari tipi di massaggio, ma anche trattamenti per il viso, colore, taglio e messa in piega dei capelli, pedicure e manicure. «I trattamenti per i quali la casa è perfetta sono tutti i massaggi che inducono relax e anche quelli che richiedono tempi di posa lunghi come le maschere» spiega Tommaso Luparia, fondatore della prima App che ha lanciato la Spa on demand in Italia. Certo è importante anche preparare con cura l’ambiente: «Quando arriva una prenotazione consigliamo di scegliere una stanza della casa in cui la temperatura non sia troppo alta, che non sia vicino alla cucina ma in una zona silenziosa e che ci sia anche qualche candela o la musica preferita» prosegue Luparia. Gli operatori poi arrivano con un kit completo di tutto ciò che serve per il trattamento scelto: «Devono indossare la divisa e utilizzare materiali monouso per una questione di igiene e prima di iniziare la cliente spiegherà quali sono le sue esigenze. Così potrà personalizzare l’olio-base utilizzato per il massaggio con le sue essenze preferite, scegliendo tra ginger, ylang ylang, ginger e eucalipto». Resta da capire come fare, però, ad evitare di cadere nelle mani sbagliate specie perché si tratta di far entrare qualcuno direttamente a casa nostra. «La legge 1/90 sugli operatori estetici», spiega Andrea Bovero, presidente del Comitato internazionale di Estetica e Cosmetologia (Cidesco) «stabilisce i requisiti che devono avere questi professionisti, la formazione obbligatoria ed anche il fatto che devono svolgere la loro attività all’interno di un esercizio commerciale regolarmente iscritto alla Camera di Commercio. Quando l’estetista viene a casa è molto più difficile fare queste verifiche». Insomma, prima di aprire la porta a un operatore estetico, meglio chiedere quali sono le sue competenze e se ha una struttura alle spalle.